I bambini
 sono prima di tutto bambini, a prescindere dal loro status di rifugiati o migranti, e l’UE e gli Stati Membri hanno la possibilità e il dovere di voltare pagina e di porre la vita e i diritti dei più piccoli al centro delle proprie strategie sulle migrazioni”. Partiamo da questa dichiarazione estrapolata dall’intervista rilasciata a La Metasociale da Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save The Children per affrontare, ancora una volta, la questione dei minori non accompagnati. Lo facciamo perché la civiltà di un popolo si misura anche dal modo in cui accoglie e segue i bambini migranti in tutti il percorso di integrazione e di protezione.

E finalmente un risultato tangibile è stato toccato ieri alla Camera dei Deputati con l’approvazione  del Disegno di Legge per la protezione e l’accoglienza dei minori migranti non accompagnati.
Una lunga battaglia –  sopratutto per Save The Children che si è impegnata concretamente a riguardo – durata tre anni e che, si appresta alla conclusione. Ora facciamo appello al Senato affinché il ddl venga approvato e diventi al più presto legge. Una legge, di iniziativa parlamentare, che andrà a modificare la normativa vigente sui minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, con l’obiettivo di rafforzare le tutele nei confronti dei minori e garantire un’applicazione uniforme delle norme per l’accoglienza su tutto il territorio nazionale. Contestualmente, nel corso della legislatura è stata data attuazione, con il D.Lgs. 142/2015, alla nuova direttiva europea in materia di accoglienza dei rifugiati e richiedenti protezione internazionale, che contiene specifiche disposizioni sui minori non accompagnati. Per sostenere le attività dei comuni sono state aumentate le risorse del Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori non accompagnati ed è stata prevista la possibilità di accedere ai servizi di accoglienza finanziati con il Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo, istituito per finanziare l’accoglienza dei soli richiedenti protezione internazionale.

La discussione ripresa il 3 agosto scorso – dopo un faticoso iter di tre anni – del Disegno di legge A.C 1658 è per Save The Children (che da anni porta avanti questa battaglia) una concreta vittoria in onore della vita e della dignità umana. Ma anche per il Sei Ugl che in questa lotta  ci ha messo il cuore.

Quest’anno il numero di minori non accompagnati è più che raddoppiato rispetto al 2015 arrivando all’89,6% del totale dei minori migranti. Nello specifico, secondo le stime di Save the Children aggiornate al 9 ottobre 2016, sono arrivati via mare in Italia oltre 144.780 migranti tra cui 22.500 minori. Il dato importante è che sono circa 20mila i minori non accompagnati.

Per Luciano Lagamba, Presidente del Sei Ugl, è fondamentale attuare tale provvedimento affinché si uniformi, secondo tempi e regole certe, il sistema dell’accoglienza in Italia, garantendo pari condizioni di accesso a tutti i minori stranieri non accompagnati.

“Fondamentale per il Sei Ugl .- prosegue – la protezione, l’assistenza e la formazione dei minori non accompagnati anche oltre la maggiore età. Tra le novità più rilevanti, il Disegno di legge mira a promuovere l’affido familiare dei bambini come alternativa alle strutture di accoglienza”.

La proposta, infatti, assegna agli enti locali il compito di sensibilizzare e formare affidatari per accogliere minori non accompagnati, in modo da favorire l’affidamento familiare in luogo del ricovero in una struttura di accoglienza; nonché prevede l’istituzione, presso ogni tribunale per i minorenni, di elenchi di tutori volontari disponibili ad assumere la tutela di un minore straniero non accompagnato (artt. 7 e 11).

Importante – conclude – è il senso di responsabilità in questa battaglia che ha prevalso su orientamento e colore politico. Tutti al fianco dell’accoglienza, del rispetto e della protezione, in primis l’on. Polverini da sempre attenta alle fasce più deboli e alle difficoltà che ostacolano la dignità umana”.

Anche l’on. Renata Polverini, Vice Presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati (FI) è intervenuta attraverso una nota stampa sul tema: “Dai racconti dei tutori volontari delle case famiglia sappiamo che questi giovani stranieri esibiscono numeri di telefono o indirizzi con la scusa che questi corrispondano ai recapiti dei loro parenti residenti in territorio italiano. Di rado queste informazioni coincidono con la realtà, come frequentemente appare inverosimile l’età anagrafica che dichiarano al loro arrivo. Il disegno di legge in discussione alla Camera mira a tutelare in particolare questo aspetto quando all’articolo 6 specifica la necessità di rendere omogenea nel territorio la procedura di identificazione. Altro punto da tenere in considerazione e’ quello dell’art. 12 volto all’istituzione di elenchi di tutori volontari presso ogni tribunale ordinario. La cronaca infatti ci dice che spesso i tutori abbiano sotto la loro protezione decine di minori non accompagnati pur di guadagnare su di loro cifre che poi effettivamente non vengono spese per la loro crescita e soddisfare i fabbisogni dei ragazzi stranieri. E’ compito del legislatore porre un freno alla speculazione che anche sulla pelle dei minori non accompagnati cresce a dismisura. Inoltre e’ necessario che una norma aiuti chi dirige le case famiglia perché non e’ possibile che le conseguenze dei flussi ricadano tutte sui volontari che poco o nulla possono fare difronte ai minori che scappano o che fanno difficoltà a sottostare alle regole che la vita in una casa famiglia giustamente impone”.