Revisione retroattiva dati non fa bene a economia e a fiducia italiani

“Da oggi si può dubitare di qualsiasi dato, ma non del fatto che l’Italia ha un assoluto bisogno di politica industriale e di progetti, da qui nasce la nostra apertura di credito verso il governo Renzi sui due progetti: Casa Italia e Industria 4.0, uniche vie d’uscita dalla palude in cui è finita l’Italia”. Lo sostiene il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, commentando i dati Istat sul Pil 2015 e 2014, sottolineando come “diventa sempre più difficile ragionare seriamente di fronte a un eccesso di dati che oltretutto vengono rivisti ‘retroattivamente’”.

Per Capone “dobbiamo ammettere che dopo la scelta fallimentare del Jobs Act, il governo ha imboccato una strada diversa, più volte invocata dall’Ugl: la cabina di regia di Casa Italia è al via, a ottobre avremo il decreto sulle misure urgenti legate alla ricostruzione delle zone colpite dal sisma e con Industria 4.0 saranno mobilitate 13 miliardi di risorse pubbliche per attivare investimenti innovativi, vedremo poi come”. Il punto fondamentale è che “solo da veri progetti e dal confronto è possibile uscire dalla palude, – conclude Capone – non certo con il Jobs Act, che ha impoverito il lavoro e gli stipendi. Ci auguriamo solo che l’inversione di rotta non sia debole e troppo tardiva, considerato il tempo perso”.