“Sono troppe le criticità irrisolte che assillano il comparto della Polizia Penitenziaria: dall’alto numero di suicidi fra gli agenti alle scarse condizioni igienico-sanitarie delle strutture, passando per la gravosa condizione di sovraffollamento degli istituti. Pensate, in 193 strutture della penisola sono detenute ben 54.195 persone a fronte di una capienza regolamentare di 49.600 detenuti, mentre sono operativi solo 36.391 agenti a fronte di un organico previsto di 45.507 poliziotti penitenziari).

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A mettere tutto nero su bianco è il segretario nazionale dell’Ugl Polizia Penitenziaria, Alessandro De Pasquale, che, questa mattina – insieme ad Armando Valiani responsabile dell’Ugl Lazio e Paola Saraceni numero uno dell’Ugl Funzione Pubblica –  ha organizzato a Roma un presidio davanti al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, a Largo Luigi Daga 2.

L’Ugl è scesa in piazza per sensibilizzare le istituzioni sui tanti problemi del mondo penitenziario che necessitano di scelte politiche urgenti – prosegue De Pasquale – e per chiedere che siano compiute subito azioni concrete: l’assunzione di nuovi poliziotti penitenziari; il rinnovo del contratto di lavoro, ormai bloccato da anni; il riordino delle carriere, il riallineamento dei funzionari con quelli della Polizia di Stato e, per ultimo ma valore prioritario, il rispetto della libertà sindacale”.

L’Ugl Funzione Pubblica era presente al fianco degli agenti della Polizia Penitenziaria per rivendicare la necessità di prevedere l’inclusione del personale civile all’interno dei ruoli tecnici della polizia penitenziaria, al fine di garantire una maggiore sinergia tra gli operatori penitenziari e sanare inutili disparità di trattamento.

Abbiamo avuto modo di confrontarci con i vertici del Dap  – conclude De Pasquale –  e di elencare le molteplici difficoltà che ostacolano il cammino dei lavoratori del comparto e la paralisi di alcune case circondariali che vivono maggiormente il dramma del sovraffollamento e della ormai cronica carenza d’organico”.