Giovanni Campo, il giovane lavoratore morto all’Ilva di Taranto era “troppo vicino al nastro” trasportatore “di fronte al tamburo di rinvio”. Lo ha detto il commissario Enrico Laghi in commissione attività produttive alla Camera, ricostruendo “la possibile dinamica” del tragico incidente del 17 settembre scorso.

La progressiva rimozione del materiale ha determinato una variazione delle condizioni di assetto del nastro – ha precisato Laghi –  con conseguente rotazione del tamburo”.

“Sì, l’operaio era vicino al nastro trasportatore ma semplicemente perché stava lavorando. Stava adempiendo al suo ruolo. La mia non vuole essere una critica ma una riflessione attenta su un tema, quello legato alla tutela della vita dei lavoratori, che non va assolutamente sottovalutata”.

Antonio Spera, segretario generale dell'Ugl Metalmeccanici

Antonio Spera, segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici

Queste le parole di Antonio Spera, segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici. “Pretendiamo che sia fatta al più presto chiarezza sull’accaduto l’applicazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e le ispezioni devono essere stringenti in tutto l’indotto, sia a livello generale che per quanto riguarda i piani specifici approvati a livello aziendale per il polo di Taranto”.

 “Siamo addolorati ma soprattutto arrabbiati per l’ennesima morte sul lavoro di un giovane operaio – conclude-  che avviene in un polo industriale, quello dell’Ilva, per il quale da tempo il sindacato lotta per rafforzare la sicurezza sul lavoro e ambientale. Su questa situazione non abbasseremo la guardia e faremo il possibile affinché  si diano delle risposte chiare e risolutive ai lavoratori di questo polo siderurgico e a tutta Taranto che ormai da troppo tempo vive con incertezza e paura il suo futuro”.

 “Tutti gli investimenti Aia entro 2017”

“Contiamo di realizzare tutti gli investimenti previsti dalle prescrizioni ambientali del Piano Ambientale in tempo per il primo semestre 2017, data entro la quale contiamo di ultimare il trasferimento degli asset dell’Ilva” agli investitori privati. Lo ha detto il commissario straordinario dell’Ilva Enrico Laghi in audizione in commissione attività produttive alla Camera sull’Ilva. “Non appena il Dpcm da noi richiesto sarà registrato dalla Corte dei Conti, presenteremo istanza per ottenere i fondi previsti (800 milioni di euro) per la realizzazione dei piani di risanamento» voluti dal Piano Ambientale previsti dall’Aia del Dpcm 2014 e «per gli ultimi investimenti per il piano rifiuti riconosciuti e approvati dalla Commissione Ue”.

 

Ilva, confermati i lavori di pubblica utilità, finanziati con cinque milioni di euro

Sono confermati i lavori di pubblica utilità a partire dal primo ottobre per un anno a Genova, e verranno finanziati con 5 milioni di euro, che verranno anticipati dalla Società Per Cornigliano. L’annuncio è stato dato ieri ai sindacati dalla viceministra Teresa Bellanova.

Rassicurazioni a riguardo anche da parte del presidente della Regione Giovanni Toti. “Mi sono sentito ieri a lungo con il viceministro Bellanova, credo ci siano tutte le condizioni per continuare a sostenere il reddito dei lavoratori. Per quanto riguarda la Regione Liguria, abbiamo già dato la più ampia disponibilità per continuare ad utilizzare, come fatto fino ad oggi, la Società per Cornigliano per sostenere i lavori di pubblica utilità e integrare il reddito degli ammortizzatori sociali”.  “Occorre che il governo si muova per dare una copertura normativa a tutta la vicenda- sottolinea il governatore ligure- e ci consenta di farlo dal punto di vista giuridico come è stato fatto con il decreto ‘salva Ilva’. Un pò più di lungimiranza da parte del governo ci avrebbe consentito di evitare questa rincorsa della realtà a tappe forzate programmando un pò più il loro”.
Per Toti, però, anche la soluzione positiva del tavolo odierno sarebbe solo “un tampone: la realtà è che bisogna affrontare il tema del piano industriale e capire dove il governo vuole portare Ilva”.

Il governatore sottolinea, infine, che “resta tutta la preoccupazione per conoscere l’assegnazione definitiva di Ilva ai nuovi esercenti – perchè non credo saranno proprietari visti i guai giuridici che circondano l’azienda – e il piano industriale vero che riguarda Genova, una delle parti pregiate dell’azienda e una delle parti produttive che ancora può avere un mercato e un senso nella nostra economia e che deve essere assolutamente tutelata”