Il Cese, organo della UE che riunisce le parti sociali dei Paesi membri, ha approvato un parere di iniziativa legato al futuro e alla strategia UE 2030 – 2050.

Per il Comitato economico e sociale europeo il primo e fondamentale strumento della governance centrale è il semestre europeo.

Assemblea Cese

Assemblea Cese

La valutazione dell’efficacia della governance orientata allo sviluppo potrebbe basarsi, oltre che sull’indicatore prevalentemente economico costituito dal Pil, anche su un indicatore complementare, che includa la sostenibilità e comprenda soprattutto fattori sociali e ambientali.

Il Cese, così come si legge nella sintesi del parere, punta alla cooperazione con gli Stati membri rafforzando gli strumenti giuridici e finanziari (in particolare i fondi strutturali e di investimento europei e il Fondo europeo per gli investimenti strategici).

Stefano Cetica, in rappresentanza della Ugl a Bruxelles, esprime piena soddisfazione per l’approvazione di questo parere che focalizza l’attenzione su obiettivi ed azioni comuni utili per il rilancio dell’Europa.

Si tratta di un parere importante che  – precisa il consigliere Cetica – in qualche modo smonta i cardini dell’attuale impostazione politica ed economica europea criticando apertamente le politiche di austerità imposta anche ai paesi con un forte debito pubblico da Bruxelles”.

“Si chiedono strumenti di gestione e di decisione più democratici ed il  coinvolgimento delle parti sociali nonché l’individuazione di parametri di valutazione diversi dal PIL come da sempre chiede anche l’UGL. Considerato che questi pareri vengono elaborati nell’ambito di assemblee e gruppi di lavoro nei quali sono presenti istanze politiche ed interessi economici a volte molto distanti tra di loro, ritengo che le indicazioni emerse – a partire dal rafforzamento del piano Junker – rappresenti un buon punto di sintesi ed una indicazione forte per un cambiamento radicale delle politiche europee”.

I punti salienti del parere del Comitato

Il Cese ritiene che la continuità sia un fattore essenziale per una governance orientata allo sviluppo a lungo termine. Il Comitato sostiene con forza la partecipazione democratica e il coinvolgimento della cittadinanza. Occorre garantire a tutti i livelli la partecipazione dei partner economici e sociali e delle organizzazioni non governative. Il Cese sostiene l’elaborazione di un codice di condotta europeo sul partenariato, inteso a fornire agli Stati membri un quadro relativo al partenariato nella pianificazione e nell’attuazione e, sottolinea che bisogna superare la regolamentazione del partenariato precisando i requisiti minimi che le autorità degli Stati membri dovranno soddisfare per non incorrere in sanzioni.

Il Cese raccomanda che gli Stati membri siano tenuti a istituire efficaci sistemi di finanziamento intesi a sviluppare le capacità dei partner e invita con insistenza la Commissione a predisporre un sistema di finanziamento che contribuisca al lavoro delle reti europee di Ong.