imageVenticinque anni, precario, stava pulendo un nastro trasportatore nella fabbrica che Oscar Sinigaglia aveva reso grande, all’inizio del secolo scorso, per realizzare il sogno di un’Italia industriale e di un Mezzogiorno protagonista del lavoro, quando ha perso la vita.
Cinquantaquattro anni, operaio dell’Atac, stava aggiustando un pantografo quando è rimasto folgorato in un deposito dell’azienda di trasporto pubblico della Capitale.
Nel giorno dei funerali dell’operaio egiziano ucciso durante un “picchetto” davanti alla sua azienda, due morti hanno funestato una giornata davvero nera per il lavoro italiano.
Una giornata che dimostra come non bisogna mai abbassare la guardia sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e che ci ricorda, come ha dichiarato l’onorevole Renata Polverini, vice presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, che “la sicurezza sul lavoro non può essere un optional” e che “la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori deve tornare al centro degli impegni e dell’agenda della politica”.
Per denunciare la gravità della situazione, l’UGL Metalmeccanici ha proclamato uno sciopero.
“Alla famiglia di Giacomo va il cordoglio e la vicinanza dell’Ugl Metalmeccanici. Proclamiamo sciopero per tutti i turni da oggi alle 12 fino a domani alle 7″.
Lo ha dichiarato il segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera.
“Siamo addolorati ma soprattutto arrabbiati – prosegue – per l’ennesima morte sul lavoro di un giovane operaio, che avviene in un polo industriale, quello dell’Ilva, per il quale da tempo il sindacato lotta per rafforzare la sicurezza sul lavoro e ambientale”.
“Pretendiamo che sia fatta al più presto chiarezza sull’accaduto – conclude -, l’applicazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e le ispezioni devono essere stringenti in tutto l’indotto, sia a livello generale che per quanto riguarda i piani specifici approvati a livello aziendale per il polo di Taranto”