È sempre più evidente il fallimento della riforma della scuola imposta dal Governo Renzi contro il volere della stragrande maggioranza di chi vive la scuola tutti i giorni. I progetti di potenziamento degli istituti, uno dei punti più importanti della cosiddetta “Buona Scuola” renziana , si stanno rivelando in realtà un contenitore da riempire a piacimento , anche nella scelta e selezione dei docenti, degli Uffici Scolastici Regionali e degli Ambiti Territoriali.

Un mondo che vive di tensioni, contraddizioni e soprattutto proteste.

Sul piede di guerra i docenti precari, anche molti insegnanti che avevano  rinunciato alla stabilizzazione, nel dubbio di essere trasferiti.

Seimila insegnanti delle “Graduatorie a esaurimento”, che lo scorso anno non hanno partecipato al piano assunzionale straordinario voluto dalla Buona scuola del governo Renzi , ora rischiano di restare disoccupati. Le “Graduatorie a Esaurimento”, infatti, sono ufficialmente chiuse dal 2006. Ma non è la prima volta che azioni legali riescono a riaprirle. 

Il Consiglio di Stato ha ammesso con riserva nelle cosiddette “Graduatorie ad esaurimento” (quelle per i contratti a tempo indeterminato) 3mila docenti precari che sarebbero stati esclusi ingiustamente. E adesso questi insegnanti potranno chiedere la stabilizzazione.

Altri docenti precari, contestando l’abuso dei contratti a termine , hanno difeso i loro diritti in tribunale. A norma Ue, dopo 36 mesi di servizio e in assenza di stabilizzazione, spetta il risarcimento del danno subito.

Per contro, i docenti che si erano potuti iscrivere nelle “Graduatorie d’Istituto” (le liste che assegnano le supplenze) grazie alla decisione del Miur di concedere dopo anni di contenzioso l’abilitazione all’insegnamento a tutti ai diplomati magistrali entro il 2001/2002, sono stati esclusi dalle Graduatorie ad Esaurimento , perdendo così la possibilità di essere assunti.

Al contrario – a dimostrazione del caos che regna sovrano nel mondo della scuola ai tempi di Renzi – ai precari inseriti nelle “Graduatorie a Esaurimento” ogni anno spetta una quota dei posti in deroga per il sostegno. 

Delle 103mila assunzioni promesse per l’anno 2015/2016, il Miur è riuscito a effettuarne soltanto 87mila e 600. Si tratta di assunzioni del tutto slegate dai luoghi di residenza.

Un pasticcio vero e proprio, un’ingiustizia e una discriminazione che penalizza comunque migliaia di docenti, ancora lontani dal poter aspirare  ad avere l’agognato posto fisso.

Per tutte queste ragioni i precari della scuola sono scesi in piazza il 2 settembre 2016, , in rappresentanza dei 45mila che non hanno fatto domanda volontaria di accettazione di un ruolo, su scala nazionale, armati di fischietti e striscioni, con una manifestazione davanti alla sede del Miur per chiedere di applicare la Legge 107, iniziando ad assumere i docenti residuali delle “Graduatorie a esaurimento”.

Una mera aspirazione, visto che dai dati forniti dal sito Tuttoscuola (che cita le cifre pubblicate dagli Uffici scolastici regionali) emerge che , in media, un posto su tre messo a concorso docenti nell’arco del triennio non verrà mai assegnato ai vincitori, semmai andranno coperti dai supplenti.

E mentre mancano pochi giorni al termine per approvare le graduatorie e procedere alle nomine in ruolo dei vincitori, le liste pronte in tutta Italia sono solo il 20% , con il record negativo del 6% al Centro Italia. 

Marco Colonna