Mai più sola. Questo lo slogan, anzi la promessa, che accompagnerà l’Enas Ugl – nelle prossime settimane  – per la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione contro il fenomeno del femminicidio. Un percorso di assistenza e presenza concreta – sul territorio – a tutela dei diritti, della vita e della dignità di ogni donna.

L’iniziativa che sarà presentata oggi pomeriggio, alle ore 14.30, presso la sala Conferenze Stampa di Palazzo Montecitorio, darà modo al promotore del progetto, il presidente dell’Enas Ugl, Stefano Cetica, di illustrare ai giornalisti i dettagli di questo sostegno concreto al mondo femminile: la mobilitazione si svilupperà, con l’allestimento di gazebo in cento piazze d’Italia, il 30 luglio e il 6 agosto.

Nell’ambito di questo progetto verra’ distribuito materiale raccolto in una pubblicazione che riassume tutte le normative e le tutele per le donne, a cominciare dal “congedo per le donne vittime di violenza di genere” introdotto con DL 80/2015 ed erogato dall’Inps.

L’iniziativa è stata patrocinata dalla Camera dei Deputati e sostenuta con forza dall’on. Renata Polverini, vice presidente della commissione lavoro della Camera dei deputati e responsabile del dipartimento nazionale politiche del  Lavoro e sindacali di Forza Italia.

L’Enas vuole rispondere concretamente alle violenze e agli abusi che tante donne, troppe, in Italia subiscono andando spesso incontro alla morte: un fenomeno che da gennaio 2016 ha provocato quasi 60 vittime. I dati del 2015 registrano più di 3000 casi di abusi sessuali e circa 6000 episodi di percosse.

Per Stefano Cetica si tratta anzitutto di una battaglia culturale che va estesa con forza nella società a partire proprio dalle scuole, luogo in cui si formano gli uomini e le donne del futuro.

E’ il Presidente dell’Enas a spiegare che “troppo spesso nei nostri uffici giungono mamme in dolce attesa che sono state licenziate o lavoratrici  alle quali viene negata  la carriera o la corrisposta retribuzione inferiore a quella dei loro colleghi maschi.  Troppe volte viene impedita la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro o la stessa fruizione della legge 104/92. E’ necessario, quindi, fare qualcosa di concreto in nome dei diritti e della dignità di tutte le donne.

L’Enas deve riappropriarsi del ruolo sociale – afferma il presidente Cetica – del contatto diretto con il territorio e con le problematiche – soprattutto burocratiche – che mettono a dura prova i cittadini. E la mission del Patronato e’ proprio questa. I gazebo – prosegue  Cetica – sono solo un primo passo, per portare l’assistenza da parte degli operatori, che gia’ operano nelle sedi presenti sul territorio nazionale, in mezzo alla gente”. “Una iniziativa – conclude il Presidente dell’Enas – che ci riempie di orgoglio e che fa del nostro Patronato, una volta di piu’, un saldo punto di riferimento per le categorie piu’ deboli”.