Il Lazio, insieme alla Campania, è una delle regioni al top per la pressione fiscale. A confermarlo è il Sole 24 Ore che oggi ha pubblicato una simulazione realizzata dalla Banca d’Italia.  Secondo quanto riportato dal quotidiano, “il Lazio è  la seconda regione dove il fisco è più caro: qui il prelievo locale arriva a 2.311 euro, il 16,5% in più della media nazionale, anche per il peso della fiscalità di Roma, dove Imu e addizionale regionale sono ai massimi”.
Una situazione questa, che rende ancor più necessaria la battaglia che sta portando avanti l’Ugl Lazio, chiedendo “un intervento del governatore del Lazio a sostegno dei redditi attraverso la riduzione delle tasse”. Per il responsabile dell’Ugl Lazio, Armando Valiani, “il fatto che il Lazio sia una delle regioni più ‘oppressive’ dal punto di vista fiscale non è purtroppo una novità, ed è per questo che il nostro sindacato sta portando avanti una campagna di raccolta firme per chiedere al presidente Zingaretti e al Consiglio Regionale di ridurre l’aliquota Irpef per i redditi fino a 55.000 euro, come forma di tutela per le fasce più deboli”.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 ore, nel Lazio sono più onerosi sia il prelievo per l’addizionale all’Irpef sia quello sulla casa. In media la famiglia tipo spende l’8,8% in più della media per la tassazione sui rifiuti e il25,6% in più per la Tasi sulla prima abitazione.
“Abbassare la pressione fiscale che grava sulle famiglie e sui cittadini – ha spiegato Valiani – è un dovere della classe politica regionale e di quella nazionale, poiché è il solo modo per rimettere in circolo preziose risorse per la ripresa economica, evitando che la povertà continui a dilagare”.