Schiavi di una vita ingiusta: questo il destino che, purtroppo, coinvolge migliaia di minori non accompagnati che, per fuggire da guerre e disperazione, si ritrovano poi in una prigione – buia e angusta –  fatta di violenze ed abusi. Così il sogno di un’esistenza migliore per tanti, troppi bambini, si sbriciola come un castello di sabbia.

Questa la nitida ed amara fotografia scattata dall’Unicef attraverso il rapporto “Pericolo ad ogni passo del viaggio”, un’ennesima sconfitta –  morale ed umana –  per l’intera Europa, ancora indietro sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione.

Luciano Lagamba, Presidente Sei Ugl

Luciano Lagamba, Presidente Sei Ugl

Secondo l’Unicef nei primi cinque mesi del 2016, sono stati oltre 7mila i minorenni non accompagnati arrivati in Italia, il doppio rispetto allo scorso anno: quindi più di 9 bambini migranti e rifugiati su 10 arrivati in Europa, attraverso l’Italia, partiti dal nord Africa sono non accompagnati. Per l’Unicef, molte delle 2.809 vittime registrate nel Mediterraneo (3.770 nell’intero 2015) tra gennaio e il 5 giugno 2016, sono bambini.

Abbiamo urgente bisogno di proteggere tutti quei minori che fuggono dal dramma della loro realtà per trovare ‘respiro’ altrove. Ogni paesequelli che i bambini lasciano, quelli che attraversano e quelli in cui chiedono asilo – ha l’obbligo di istituire sistemi di protezione che possano far fronte ai rischi che i minorenni non accompagnati devono affrontare”. 

Questo il pensiero di Luciano Lagamba, Presidente del Sei Ugl, che propone al Governo la realizzazione, come avviene per i migranti adulti di “centri di accoglienza ad hoc destinati proprio all’integrazione e alla protezione di questi bambini  da ogni tipo di abuso o di sfruttamento. Un punto di riferimento e di formazione specifico per coloro che – disorientati dalla fuga e dalla disperazione – hanno necessità di essere indirizzati ed aiutati”.

Per il sindacalista sarebbe, quindi, utile pensare ad “una ‘città per l’infanzia’, un modo semplice per incentivare anche occupazione in Italia offrendo assistenza scolastica e psicologica a tutti quei ragazzi che prima di formarsi hanno di sicuro bisogno di un sostegno morale e psicologico per poter superare il trauma della fuga”.

Altro punto che Lagamba sottolinea è quello relativo al sistema delle adozioni in un Paese che registra un forte calo delle nascite. “Le coppie che decidono di intraprendere la strada delle adozioni spesse volte si ritrovano fermi in un groviglio di assurde pratiche burocratiche: ci sono migliaia di italiani che vanno oltreoceano per adottare un bambino: con una legislazione più snella, capace e sensibile si potrebbe intervenire anche su questo tema”.

Con l’arrivo dell’estate nel Mediterraneo, per l’Unicef, gli ultimi numeri di bambini sulla rotta del Mediterraneo centrale potrebbero rappresentare solo la punta dell’iceberg. Altri 235.000 migranti sono attualmente in Libia, decine di migliaia di loro sono minorenni non accompagnati.

Sul problema dei flussi “l’Italia sta facendo tutto il necessario ma occorre che l’Unione Europea si assuma l’onere di una gestione complessiva non solo sull’emergenza ma sistematicamente, nella sua prospettiva storica”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Bucarest dopo un incontro con il presidente romeno Klaus Johannis. Quello dei migranti, ha aggiunto, è un problema “che riguarda l’intera Ue e non solo i paesi di arrivo”.