Cecilia Pocai

Dopo la mobilitazione di aprile i metalmeccanici tornano in piazza per il rinnovo del contratto. Otto ore di astensione dal lavoro, organizzate su base regionale, tra oggi e domani, dopo che anche l’ultimo incontro con Federmeccanica e Assistal si è concluso con un nulla di fatto. Alla Metasociale ne parla Antonio Spera, segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici che oggi ha anche preso parte ad una assemblea con i lavoratori della Pcma di Magneti Marelli, insieme a Fiom Fim Uilm e Fismic a Napoli.

Antonio Spera, segretario generale dell'Ugl Metalmeccanici

Antonio Spera, segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici

Come sta procedendo questa giornata di sciopero?
Oggi la gran parte della protesta si concentra negli stabilimenti del Nord, dove stiamo registrando altissime adesioni, pari all’80% secondo i primi dati. Domani, sarà la volta delle aziende del Centro e del Sud dove ci aspettiamo una partecipazione altrettanto elevata.

Le distanze tra sindacati e parti datoriali è soprattutto sulla parte salariale, un muro contro muro che dura ormai da mesi…
La posizione assunta da Federmeccanica e Assistal sta impedendo di fatto di arrivare ad un rinnovo equilibrato del contratto che garantisca  un adeguato incremento salariale. Rimangono dunque delle distanze inaccettabili, alla luce delle esigenze dei lavoratori e della una nostra richiesta di aumento salariale pari a 108 euro nel triennio 2016–2018 per tutti. Non bisogna dimenticare, infatti, che rispetto ad altri Paesi, lo stipendio medio di un metalmeccanico in Italia è molto più basso. Inoltre, proprio dai dati diffusi pochi giorni fa da Federmeccanica, l’andamento del comparto metalmeccanico evidenzia come il 2015 si sia chiuso con una crescita dell’attività produttiva del 2,8% rispetto all’anno precedente. Il primo investimento da fare dovrebbe proprio essere il rinnovo contrattuale.

Come è proseguita invece la trattativa su altri aspetti contrattuali?
Sotto il profilo del Welfare aziendale ci saranno molti migliorativi sia in termini di previdenza complementare sia per quanto riguarda la copertura sanitaria, particolarmente importante in un comparto come il metalmeccanico. Resta il fatto però che Federmeccanica e Assistal, demandando la contrattazione salariale alle trattativa nelle singole realtà locali, di fatto intendono cancellare interamente la contrattazione nazionale, l’ultimo baluardo a garanzia di tutti i lavoratori.

C’è la possibilità di una riapertura del negoziato al più presto?
Con la mobilitazione e gli scioperi di oggi e domani, vogliamo far capire a Federmeccanica e Assistal che i lavoratori sono uniti nel chiedere garanzie e quelli che sono loro diritti. Se la parte datoriale sarà disponibile a fare un passo indietro, allora sarà possibile riaprire un confronto. Non si può continuare a chiedere aumenti di produttività senza però puntare su investimenti che portino ad efficienza ed innovazione tecnologica.

Oggi c’è stata anche un’assemblea alla Pcma di Magneti Marelli a Napoli a cui avete partecipato  insieme a Fiom Fim Uilm e Fismic. Di cosa si è parlato?
Abbiamo illustrato ai lavoratori gli esiti dell’incontro che si è svolto in Regione Campania, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti di Fca, sulla produzione degli allestimenti delle vetture fabbricate nello stabilimento di Melfi, ovvero la Fiat 500X e la Jeep Renegade, che attualmente sono prodotti in Polonia. Un aspetto molto importante considerando che fino a poco tempo fa questo stabilimento rischiava la chiusura, mentre ora tornerà a produrre.