È stato dell’85 per cento l’adesione allo sciopero nazionale dei lavoratori del settore autostrade che, domenica 5 e lunedì 6 giugno, hanno incrociato le braccia come segno di protesta al mancato rinnovo del contratto nazionale.

“Il rinnovo del contratto è fondamentale soprattutto a fronte degli utili positivi registrati dalle aziende negli ultimi anni”.

E’ Paola Avella, segretario nazionale dell’Ugl Viabilità e Logistica, ad approfondire il ‘caso’ con La Metasociale.

Sono passati ormai cinque mesi dalla scadenza del contratto collettivo nazionale e nulla è stato fatto per rispondere concretamente ad un disagio che lede profondamente la dignità dei lavoratori.

Per questo motivo, insieme a Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Sla-Cisal abbiamo scelto di far sentire la nostra voce e, di proseguire su questa strada fino a quando le parti datoriali Fise e Federreti non cambieranno rotta e non risolveranno il problema.

I lavoratori  – precisa Avella – hanno dimostrato di non credere alla scusa con cui le aziende hanno bloccato il tavolo, e cioè che non ci sono i soldi in un settore che ogni anno distribuisce utili altissimi a tutti tranne che a chi ci lavora e contribuisce a farli”.

“Tutto questo in un settore che dal 2010 al 2014 ha visto aumentare il valore aggiunto di oltre il 20 per cento e  – si apprende nella nota congiunta  – il margine operativo lordo in maniera costante; anche gli utili sono in forte crescita, addirittura per alcune aziende di oltre il 30 per cento rispetto al 2010, con una redditività media del capitale investito (ROE), vicina al 10 per cento, con punte del 31 per cento”.

Per queste ragioni scioperiamo – chiosano – per ragioni esclusivamente economiche e di ingiustizia, perché è profondamente ingiusto che aziende come quelle autostradali, con i risultati economici che hanno, si rifiutino di rinnovare il contratto di lavoro. E’ profondamente ingiusto, iniquo, non rinnovare il contratto di lavoro e lede la dignità dei lavoratori che hanno contribuito in maniera determinante al raggiungimento di quei risultati”.