“Quanto accaduto nelle ore precedenti ad Ivrea richiama tutti al dovere di non abbassare mai la guardia in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, soprattutto in aziende legate al comparto della chimica”.

Luigi Ulgiati, segretario nazionale dell'Ugl Chimici

Luigi Ulgiati, segretario nazionale dell’Ugl Chimici

Queste le parole di Luigi Ulgiati, segretario nazionale dell’Ugl Chimici, commentando –  per la Meta Sociale –  il rogo che, ieri, ha distrutto un’azienda chimica del torinese nell’area dell’ex Olivetti, la Darkem di Scarmagno, provocando il ferimento di ben 14 persone, molti dei quali – tra l’altro – erano soccorritori.

Per Ulgiati “la sicurezza sul lavoro deve diventare parte della nostra cultura: purtroppo, il ripetersi di incidenti drammatici come quello avvenuto ieri ad Ivrea convincono che la strada da percorrere per raggiungere questo obiettivo è ancora molto, molto lunga”.

 “Le autorità  – conclude il sindacalista – facciano luce al più presto sulle dinamiche dell’incidente”.

 IL FATTO

Quattordici persone tra intossicati dal fumo, feriti e ustionati, per la stragrande maggioranza sono vigili del fuoco. Questo il bilancio del violento incendio che ha distrutto, ieri sera, la Darkem di Scarmagno. I meno gravi sono in tutto sette e sono rimasti ustionati nel tentativo di domare l’incendio; uno di loro, anche lui portato a Torino, è stato dimesso all’alba con un profondo taglio al capo; gli altri cinque, medicati a Ivrea, guariranno in un periodo dai 10 ai 40 giorni.

Erano già vicini alla fabbrica Darkem di via Maserano quando ci sono state le prime esplosioni causate, forse dallo scoppio di bombole di gas.

Decine di mezzi  si sono dati il cambio per tutta la notte per domare l’enorme rogo che ha distrutto completamente in capannoni della fabbrica poco distante dall’ex complesso Olivetti.

Sul posto anche l’Arpa, per verificare la qualità dell’aria, la polizia e i carabinieri” (Fonte Repubblica Torino).

La Procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta per incendio colposo. Le indagini sono state affidate ai carabinieri del nucleo investigativo di Torino e sono coordinate dal pm Giuseppe Drammis.

I tecnici dell’Arpa Piemonte, intanto, hanno effettuato un monitoraggio dell’aria nella zona circostante lo stabilimento per verificare l’eventuale presenza di sostanze tossiche, sviluppatesi dalla combustione, come monossido di carbonio, acido cloridrico e sostanze organiche volatili. I valori sono stati sempre inferiori o prossimi al limite di rilevablita’ per tutti i parametri e non hanno mai evidenziato rischi per la popolazione.