“Vogliamo la verità sul bilancio della previdenza” e ancora, “basta con le anticipazioni di stampa” e “con le riforme modello Fornero”. Sono alcuni dei cartelloni in piazza a Roma dove l’Ugl Pensionati ha manifestato  per chiedere finalmente chiarezza sulla previdenza pubblica.
Da anni, in Italia, si continua a sostenere che il nostro sistema previdenziale pubblico costa più degli analoghi sistemi europei ed è in gran parte responsabile del nostro debito pubblico. L’Ugl Pensionati ha invece sempre sostenuto che si tratta di una falsità che fa solo comodo a chi governa.IMG_5227In piazza con i pensionati Ugl anche il segretario generale, Francesco Paolo Capone, che ha spiegato come “quella che si sta profilando all’orizzonte, tenendo conto delle anticipazioni giornalistiche, è una riforma o un ritocco della Fornero in peggio. IMG_5215
Se ciò fosse confermato dai fatti, e anche da un dialogo inesistente, l’Ugl non esiterebbe a scioperare per i pensionati di oggi e soprattutto per quelli di domani”.
Per Capone “due sono le ipotesi prospettate più volte riportate dai giornali che non possono essere accettate ovvero le penalizzazioni per chi decide di uscire in anticipo dal mondo del lavoro, perché una penalizzazione scatta di per sé a causa del mancato versamento dei contributi, e il ricorso a banche e assicurazioni per finanziare questa ignobile ‘partita di giro’”.
“La nostra categoria è stata messa in ginocchio da una serie di azioni del Governo, prima fra tutte la riforma Fornero che hanno letteralmente affossato la categoria” ha detto in un’intervista alla Metasociale Corrado Mannucci, segretario nazionale dell’Ugl Pensionati. “Non si possono chiedere sacrifici sempre e solo a chi da sempre è penalizzato. E’ dovere del Governo – ha aggiunto – dare delle risposte tempestive e, soprattutto risolutive, per il bene dei pensionati e, quindi, dei lavoratori”.
Per Mannucci “è doveroso affrontare al più presto il tema della previdenza pubblica. Non si può più temporeggiare, è arrivato il momento di agire insieme”.
“Finalmente il Governo ha deciso di incontrare i sindacati. Un primo importante passo che avrà senso solo se si farà luce sul bilancio della previdenza perché da questo va scorporato il capitolo relativo all’assistenza: il primo è frutto dei versamenti dei lavoratori mentre, il secondo, è a carico dello Stato”.IMG_5224
IMG_5222Ad intervenire sull’argomento anche l’On. Renata Polverini (FI), vice presidente della Commissione Lavoro: “In Commissione Lavoro alla Camera sono oramai oltre tre anni che lavoriamo nel tentativo di convincere il
Governo della necessità di far aumentare le pensioni minime. Ma soprattutto lavoriamo per dare la possibilità alle persone che lo vogliono di andare in pensione introducendo elementi di flessibilità in uscita. Purtroppo non si riesce a venire a capo seppur settimanalmente siamo in contatto con la Ragioneria dello
Stato, il Mef e l’Inps. Ora c’e’ una novità e cioè che il Governo il 24 incontrerà le organizzazioni sindacali e vedremo cosa sarà messo sul piatto”. “I pensionati hanno avuto l’ultimo vero aumento con Berlusconi quando portò le pensioni minime ad un milione al mese. Da allora nient’altro e’ stato fatto. Ed oggi sono sempre di più i pensionati con un reddito al di sotto della soglia di povertà. Come se non bastasse ci sono persone che ancora non riescono ad andare in pensione malgrado le sette salvaguardie messe in campo e tante donne ancora bloccate al lavoro. Non è possibile Renzi non solo si e’ dimenticato di queste situazioni e di chi un lavoro non ce l’ha, ma continua ad avere un atteggiamento ostile nei confronti dei sindacati che in tempi difficili hanno saputo gestire problemi complicati che altrimenti non avrebbero avuto soluzioni. Sulle pensioni va dato anche un messaggio chiaro ed inequivocabile: separare la previdenza dall’assistenza è sacrosanto pur se difficile. E inoltre, l’incertezza continua sulle pensioni molto spesso e’anche provocata dalle dichiarazioni estemporanee del presidente dell’INPS Boeri che farebbe bene invece ad occuparsi del funzionamento dell’istituto”.

Intervista a Corrado Mannucci, segretario nazionale dell’Ugl Pensionati