“Siamo davanti ad un trend molto preoccupante, sul quale è necessario intervenire immediatamente”.  Fiovo Bitti, segretario confederale dell’Ugl,  fa riferimento ai dati diffusi dall’Inps e che non lasciano presagire nulla di positivo.

Nel primo trimestre dell’anno, infatti, l’Osservatorio sul precariato diffuso dall’Istituto segnala che le assunzioni attivate da datori di lavoro privati  sono state pari a 1.188.000 ( in calo di 176.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015, -12,9 per cento).

In particolare, sono stati stipulati 428.584 contratti a tempo indeterminato mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato sono state 377.497 con un saldo positivo di 51.087 unità, dato peggiore del 77 per cento rispetto al saldo positivo di 224.929 contratti stabili dei primi tre mesi 2015.

Fiovo Bitti, segretario confederale dell'Ugl

Fiovo Bitti, segretario confederale dell’Ugl

Per il sindacalista “è stato sufficiente ridurre la decontribuzione a vantaggio delle assunzioni con contratto a tempo indeterminato – peraltro nella versione leggera a tutele crescenti –  perché le imprese si orientassero verso forme di lavoro più precario, ad iniziare dai voucher”.

“Il lavoro occasionale sembra ormai aver sostituito altre forme contrattuali, probabilmente anche le stesse collaborazioni coordinate sulle quali è intervenuto il legislatore nell’ambito del Jobs Act”.

“Uno strumento – precisa Bitti –  nato per far emergere il sommerso, come il voucher, rischia ora di diventare non l’eccezione, ma la prassi- conclude – con conseguenze fortemente negative sul reddito, sulla contribuzione ai fini previdenziali, sulle tutele reali in caso di malattia o maternita’ e sulla sicurezza e l’igiene nei luoghi di lavoro”.

 

I dati nel dettaglio:

Secondo i dati dell’Istituto, il rallentamento ha riguardato soprattutto i contratti a tempo indeterminato, pari a -33,4 per cento sul primo trimestre dello scorso anno (in numeri assoluti -162.000), e le trasformazioni di altri contratti in tempo determinato (-31,4 per cento).

“Il calo è da ricondurre al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015 in corrispondenza dell’introduzione degli incentivi legati all’esonero contributivo triennale”, dice la nota dell’Inps. Restano invece sostanzialmente stabili le assunzioni a tempo determinato (-1,7 per cento sul 2015). Quanto alle cessazioni, complessivamente risultano diminuite dell’8,8 per cento; per quelle a tempo indeterminato la riduzione è pari al 5,3 per cento.

Voucher

Il ricorso ai voucher è aumentato del 45,6 per cento, rispetto a un aumento del 75,4 per cento del primo trimestre 2015. Le assunzioni con contratto di apprendistato sono state quasi 50mila, stabili rispetto al 2015.

Incentivi

L’Inps ricorda che con la legge di stabilità 2016 è stata introdotta una nuova forma di incentivo rivolta alle assunzioni a tempo indeterminato e alle trasformazioni di rapporti a termine di lavoratori che, nei sei mesi precedenti, non hanno avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato. La misura dell’agevolazione prevede l’abbattimento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (esclusi i premi Inail) in misura pari al 40 per cento (entro il limite annuo di 3.250 euro) per un biennio (fonte Corriere della Sera).