Sono in aspettativa sindacale non retribuita da mesi. La mia colpa è di aver svolto il ruolo di sindacalista e denunciato poi, per la società Asm spa l’Aquila, alcune problematiche legate alla sicurezza sul lavoro”.

Questo è lo sfogo di Roberto Bussolotti, segretario regionale dell’Ugl Igiene Ambientale e dipendente dell’Asm Spa l’Aquila, società a partecipazione pubblica che si occupa della gestione e del trasporto dei rifiuti.
Tutto è iniziato nell’estate del 2014. La mia attività sindacale ha comportato una sorta di “raffreddamento” con l’azienda Asm Spa e con la proprietà “Comune dell’Aquila” tanto che mi sono visto ‘spogliare’ di quasi tutte le mansioni a fine agosto senza alcuna apparente motivazione e/o contestazione di addebiti assegnando le stesse ad esponente di altra sigla sindacale non avente i medesimi titoli. Gli essere umani, ci tengo a precisare, si dividono in tre categorie: quelli che preferiscono non avere niente da nascondere piuttosto che essere obbligati a mentire, quelli che preferiscono mentire che non aver niente da nascondere e, quelli che amano sia mentire che nascondere”

Poi è iniziato il suo calvario…
A dicembre 2014 vado in aspettativa sindacale non retribuita in quanto i rapporti erano completamente deteriorati e questo ledeva la mia rappresentatività dal punto di vista sindacale in azienda. Nonostante l’aspettativa sindacale l’azienda metteva in atto una sorta di  “vessazioni e continue richieste” tramite lettere a seguito delle quali  ho dovuto far intervenire il mio legale di fiducia. A tutt’oggi sono ancora in aspettativa e senza stipendio”
Poi…
Le relazioni sindacali, già abbastanza blande, si sono praticamente interrotte nei primi mesi del 2015 quando l’Amministratore unico della suddetta società non ha sottoscritto il mancato accordo per l’avvio della procedura di conciliazione e raffreddamento, previste dal contratto, per lo sciopero”.

Cosa succede nel 2015…

“Arriva l’evento dell’Adunata degli Alpini – maggio 2015 – e l’azienda non ha previsto alcun incentivo agli sforzi che saranno poi posti in essere dal grande lavoro fatto dagli operai ma al contempo procede all’acquisto di indumenti spendendo una cifra di oltre 55 mila euro – suddividendo lo stesso in più tranches – con una media a dipendente di circa 430 euro ciascuno per quella che si sta rilevando una  “divisa” e non un dispositivo di protezione dai rischi. Tra l’altro, per quanto noto, secondo il Codice degli appalti, al di sopra della soglia dei quarantamila euro bisogna effettuare una procedura ad evidenza pubblica; altresì non si può dire che fosse una urgenza in quanto l’evento in parola era programmato e noto da circa un anno prima. E qui l’aspetto della sicurezza. Il 5 novembre 2015 esce un comunicato – inerente tale problematica.  In quell’occasione le segreterie provinciali della Ugl Igiene Ambientale insieme a Fp Cgil, Uiltrasporti, Fiadel – vista l’interruzione delle
relazioni sindacali e quindi l’impossibilità di aprire un confronto con l’azienda – segnalarono a mezzo stampa la possibilità che tale spesa, da parte dell’Asm spa, degli indumenti per la sicurezza sul lavoro – DPI dispositivi di protezione individuale – non risultassero conformi alla norma tecnica EN471 (indumenti ad alta visibilità per gli operatori su strada) e quindi non propriamente DPI. Questo risultante in prima battuta da un certificato, di non rispondenza alla richiamata norma, rilasciato dalla lavanderia autorizzata al lavaggio di tali capi dell’azienda stessa.
A poche ore dal suddetto comunicato, l’Amministratore Unico di ASM spa dichiara, sempre a mezzo stampa, di denunciare tutti e subito avvia procedimenti disciplinari per le RSU aziendali ed addirittura per il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Alle RSU UGL Igiene Ambientale, FP CGIL, UIL Trasporti e Fiadel  sono stati combinati ben 5 giorni di sospensioni andando a perdere circa 400€ sullo stipendio”.
La vostra reazione?
I sindacati decidono di avviare una causa per l’ex art. 28 Legge ‘300 a fronte anche delle suddette sanzioni; comunque già depositando (Ugl Igiene Ambientale e Uil Trasporti)  presso la Procura regionale della Corte dei Conti e alla Guardia di Finanza, una segnalazione per tale acquisto. Sono poi rientrato in azienda ai primi di aprile proprio per fornire il supporto tecnico visto che gli impianti da me progettati, i primi da realizzarsi sul territorio della città di L’Aquila, dal momento della mia aspettativa sindacale non hanno visto la realizzazione.

E qui ancora altre vessazioni e fenomeni di mobbing. Infatti per due settimane sono stato senza neanche la stanza e dopo  l’ingresso del nuovo Amministratore, che ha dichiarato con nota scritta di seguire quanto fatto dal predecessore; ho preso poi possesso del mio precedente ufficio a cui era stata tolta addirittura la seduta per non parlare della documentazione. A fronte di questo ed anche una poco gradevole risposta dell’AU alla UGL in senso al mio rientro, motivi che mi hanno spinto a tornare in aspettativa sindacale per continuare a battermi in rappresentanza dei diritti dei lavoratori”.
Al contempo si sono susseguite le udienze per la causa ex art. 28 Statuto dei Lavoratori e dopo due rinvii, per assenza di designazione del legale rappresentante di Asm spa, poi nominato, si è giunti alla prima udienza effettiva – 29 aprile scorso – momento in cui è stata già ascoltata la parte sociale.
Il giudice a quel punto ha chiesto la disponibilità sia ai sindacati che all’Asm Spa di avviare un tavolo di confronto e di riaprire i rapporti sindacali. I sindacati hanno immediatamente accettato mentre l’azienda ha chiesto ulteriore tempo per poter esprimersi in tal senso. La prossima udienza è fissata per il prossimo 25 maggio. L’Ugl Igiene Ambientale ha comunque coinvolto – per i requisiti dei succitati indumenti – anche i Ministeri al fine di dirimere e di porre definitiva chiarezza su tale aspetto; una divisione degli interpellati, si è già espresso con una sorta di parere che ha pienamente avallato quanto segnalato dai sindacati”.

Proprio la settimana scorsa è stato pubblicato un articolo, a firma di Bussolotti, sulla giusta scelta dei DPI ad alta visibilità per operatori su strada su una importante rivista  “Ambiente&Sicurezza” a carattere nazionale e di riferimento per il settore della sicurezza.