“Serve un intervento immediato per contrastare il fenomeno delle false cooperative”. Questo in sintesi quanto contenuto nel documento Ugl consegnato durante l’audizione presso la X Commissione Industria, commercio e turismo del Senato in merito ai disegni di legge 2130 e 2188 contenenti disposizioni per il contrasto delle false cooperative. Presente il segretario confederale dell’Ugl, Ermenegildo Rossi. “Sono i numeri a confermare questa necessità”, si legge nel testo in cui si fa riferimento al Rapporto annuale dell’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale del 201take-the-buck-2-1237195-639x457-639x4455 da dove emerge “la diffusione delle irregolarità, sia per le cooperative associate alle associazioni di categoria, sia per quelle non associate”. Su 3.622 cooperative ispezionate nel 2015, le irregolari fra quelle associate sono state 540 (pari al 42% del totale delle 1.282 cooperative associate ispezionate); la percentuale sale al 56,5% per le non associate (le irregolari ammontano a 1.323 unità su un totale di 2.340). 14.335 i lavoratori irregolari, di cui 1.178 totalmente in nero. Sotto il profilo contributivo ed assicurativo, sono stati recuperati quasi 48 milioni di euro. Anche per l’anno in corso, nel Documento di programmazione della attività di vigilanza si prevede una particolare attenzione alla vasta platea del mondo cooperativo con riferimento alle forme di impiego di manodopera irregolare e di interposizione e ai contratti collettivi di lavoro applicati. “I due disegni di legge – è scritto nel testo Ugl – , che differiscono per la sola collocazione del comma relativo alla comunicazione all’Agenzia delle entrate dello scioglimento dell’ente cooperativo disposto entro due anni dalla sua iscrizione all’Albo, rafforzano gli strumenti normativi a disposizione del servizio ispettivo, seppur con un costo aggiuntivo per le singole cooperative, in particolare quelle piccole, che sono ora tenute a produrre l’asseverazione del bilancio, anche a prescindere dalla effettiva necessità di accedere ad agevolazioni o provvedimenti di favore della pubblica amministrazione”. Secondo l’Ugl, però, “si tratta di un intervento non decisivo che andrà supportato con una attenzione azione di verifica sul territorio, tenendo conto di alcuni allert, dalla presenza di bilanci sistematicamente in perdita al numero effettivo dei soci, dalla monocommittenza alla governance con amministratore unico, dietro i quali possono nascondersi fenomeni di cooperazione spuria”.