di Caterina Mangia

Cala il trend delle assunzioni nel settore privato.
A evidenziarlo sono i dati contenuti nell’osservatorio sul precariato diffuso oggi dall’Inps, secondo cui i nuovi rapporti di lavoro attivati a febbraio 2016 sono stati 341mila, in calo del 12 per cento rispetto a febbraio 2015.
La performance peggiore riguarda i contratti a tempo indeterminato, in caduta del 33 per cento rispetto allo stesso mese del 2015.
C’era da aspettarselo: con l’inizio del nuovo anno sono stati più che dimezzati i generosi incentivi previsti per le assunzioni a tempo indeterminato nel 2015; lo stesso istituto ammette che “i flussi di rapporti di lavoro nei primi due mesi del 2016 risentono dell’effetto anticipo legato al fatto che dicembre 2015 era l’ultimo mese per usufruire dell’esonero contributivo triennale”.
Secondo il segretario confederale dell’Ugl, Fiovo Bitti, “era purtroppo ampiamente prevedibile: ridotta la decontribuzione, le aziende hanno smesso di assumere e, presto, se non saranno messe in campo efficaci azioni di politica industriale, cominceranno a licenziare, visti gli ampi margini che il contratto a tutele crescenti riconosce”.
“Lo scenario che sta emergendo – sottolinea il sindacalista – è assolutamente critico: crollano le assunzioni Disoccupazionea tempo indeterminato, mentre quelle a tempo determinato sono assolutamente in linea con gli anni precedenti, a dimostrazione di come la nostra economia sia stagnante e non in timida ripresa come il governo vuol far credere”.
I rapporti di lavoro a termine attivati a febbraio, infatti, sono 231mila, in linea con i periodi precedenti.
In calo anche l’apprendistato, che per Bitti “si sta riducendo a un contratto quasi di nicchia, una lenta e costante erosione che si riflette negativamente sulla qualità e la quantità di occupazione giovanile”.
“Senza dimenticare – prosegue il sindacalista – che, per quel che riguarda le politiche di genere, il Jobs Act nel 2015 ha prodotto effetti quasi esclusivamente sulla componente maschile, la cui occupazione è cresciuta oltre tre volte di più di quella femminile”.
La deputata Renata Polverini, vice presidente della Commissione Lavoro e responsabile del dipartimento nazionale politiche del lavoro e sindacali di Forza Italia, ha commentato su Twitter: “Purtroppo l’Inps certifica il fallimento del jobs act. Incentivi dimezzati fanno crollare anche le trasformazioni di contratti”.