La bufera ‘Tempa Rossa’ che ha travolto la Regione Basilicata ci porta a pensare che non sono state mai adottate misure per garantire la salute dei cittadini, così come è stata incessantemente richiesta dall’Ugl una politica seria che non sottovalutasse e minimizzasse la gravità della situazione”.

Queste le parole di Giovanni Tancredi, segretario regionale dell’Ugl Basilicata, in merito all’inchiesta giudiziaria che ha visto il coinvolgimento dell’ imprenditore manager della Total Gianluca Gemelli, compagno dell’ ex ministro delle Sviluppo Economico Federica Guidi. Gli inquirenti indagano a 360 gradi su reati di associazione a delinquere e traffico illecito di influenze e vede al suo centro le intercettazioni delle telefonate tra lo stesso Gianluca Gemelli e la sua compagna, l’ex ministro Guidi.
Si parlerebbe quindi di manovre finalizzate ad ottenere appoggi politici sfruttando la posizione della compagna. A quanto si evince dalla intercettazioni, sia Gemelli che l’ex ministro Guidi erano conoscenza dell’inchiesta a carico di Gemelli e temevano ripercussioni anche politiche.

L’Ugl Basilicata – prosegue il sindacalista – ritiene necessario fare chiarezza su ciò che sta emergendo in queste ore in modo che tutte le responsabilità si delineino in maniera chiara e che chi ha sbagliato paghi.

Non è tollerabile che si continui a fare polemica, su problematiche mai risolte. La gente è stanca di una politica che di fronte agli allarmi dei cittadini e di quanto da sempre è stato denunciato, ha sottovaluto la gravità della situazione. Se qualcuno ha sbagliato deve pagare.

L’Ugl Basilicata – conclude  – esprime la massima fiducia nell’operato della magistratura e in quanti in queste ore di grande angoscia di tutta l’opinione pubblica stanno adoperandosi per accertare lo stato delle cose. Chiediamo al Governo, in questo momento così delicato, la massima attenzione nel pieno rispetto dei cittadini, della loro salute e di un territorio messo in ginocchio da una crisi che sempre non trovare fine”.

 

Tempa Rossa, la storia

Tempa Rossa è un giacimento petrolifero situato in Basilicata, precisamente nella parte alta della valle del Sauro. A poca distanza dal centro Oli dell’Eni.

Fu scoperto nel 1989 e risulta essere il giacimento più grande dell’Europa continentale. Nel sottosuolo si trova uno dei principali giacimenti petroliferi europei sulla terraferma: per capire di cosa si parla, basti pensare che il 78,5% circa della produzione italiana di greggio su terra proviene dalla Basilicata. La gestione dell’impianto è in mani straniere: il 50 per cento ai francesi della Total, il 25 per cento ai giapponesi dell’impresa petrolifera Mitsui ed il 25 per cento alla Shell, azienda anglo-olandese. L’inizio dell’estrazione è programmato per il 2017. Il sito consentirà di ottenere 50.000 barili al giorno, 240 tonnellate di GPL, 230.000 metri cubi di gas naturale ed 80 tonnellate di zolfo, con una produzione messa a regime.
Il progetto consiste nella predisposizione di 8 pozzi, di cui 6 già perforati ed altri 2 in attesa delle autorizzazioni per essere perforati. Nei comuni della zona, Corleto Perticara, Gorgoglione e Guardia Perticara, sorgeranno anche un centro oli ed un centro per lo stoccaggio del GPL.  Una parte del greggio estratto, sarà esportato. Per questo il petrolio della Basilicata sarà trasferito a Taranto, raccolto nella raffineria dell’Eni, che essere adeguata per gestire il prodotto (fonte La Vera Cronaca)

 

Il fatto

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto con il quale si accettano le dimissioni di Federica Guidi da Ministro dello Sviluppo Economico, e si affida l’interim del dicastero al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi. Lo ha comunicato, con una nota, il Quirinale.
L’ex ministro Guidi dovrebbe essere sentita giovedì pomeriggio, 7 aprile, come persona informata sui fatti, negli uffici della Questura di Potenza dai pm titolari dell’inchiesta sul petrolio. Intanto sono cominciati nel palazzo di giustizia di Potenza, gli interrogatori di garanzia delle cinque persone agli arresti domiciliari. In particolare riguardano il “filone” sullo smaltimento dei rifiuti nel centro oli dell’Eni di Viggiano (Potenza).

Un emendamento, quello relativo allo sblocco di ‘Tempa Rossa’, che era stato in un primo momento bocciato, e che poi era rientrato nella legge di Stabilità a dicembre 2014 in commissione Bilancio in Senato.
L’emendamento venne consegnato, seguendo la prassi, dal ministero dello Sviluppo economico a Maria Elena Boschi, la titolare dei Rapporti col Parlamento. Il testo in quell’occasione passò e venne recepito nella manovra poi approvata con la fiducia. Ciò che è ancora da chiarire è per quale motivo il ministro Boschi abbia accettato di inserire il cosiddetto “emendamento Tempa Rossa” tra quelli da approvare.  Prima o poi, almeno questa è la speranza, se ne saprà qualcosa di più e la giustizia farà, nel caso ce ne dovesse essere bisogno, il proprio corso.