Chiediamo al Dg di Atac, Marco Rettighieri, di rispondere concretamente ai reali disagi che paralizzano la mobilità di Roma: il trasporto pubblico locale della città è in ginocchio e non si può pensare di fare annunci trionfalistici  senza voler prendere atto delle reali condizioni del servizio, che deve essere tutelato sia nel rispetto dell’utenza che dei lavoratori (soprattutto i macchinisti, penalizzati al massimo con turnazioni che qualche organizzazione ha voluto ratificare), ma che risultano completamente assurde”.
Queste le parole di Fabio Milloch, segretario nazionale Ugl Autoferrotranvieri, in merito alle dichiarazioni rilasciate a Sole24Ore da Rettighieri.
La mancanza di dialogo e soprattutto di azioni immediate ci hanno spinto a dichiarare una prima azione di sciopero per l’8 aprile dalle 20Milloch-2-150x150.30 fino a fine servizio”.
Sono troppi i passaggi di quell’intervista davvero contradditori – precisa – la fotografia così ottimistica sul futuro dell’Atac è davvero surreale soprattutto per alcuni punti, davvero contradditori”.
Ci spieghi meglio, quali punti…
“Innanzitutto un dato: le condizioni del servizio metroferroviario. Infatti, proprio mentre il Direttore Generale rasserenava la stampa sul destino di Atac SpA, contemporaneamente il servizio metro subiva dei forti ritardi addirittura annunciati all’utenza dalla stessa azienda, a causa dei turni e delle disposizioni che rendono impossibile una fluidità certa dei turni di servizio dei macchinisti. Parliamo di buchi che possono arrivare a 22 minuti di ritardo tra un treno e l’altro. Un dato lontano dall’ottimismo raccontato dal DG, che oggi non fa che aumentare l’acredine della cittadinanza contro i lavoratori. Non basta; c’è la manutenzione straordinaria delle infrastrutture perché, purtroppo, da quello che ci risulta, 58 milioni di euro non sono sufficienti neanche per una sommaria rivisitazione. L’ex assessore ai Trasporti di Roma, Stefano Esposito, aveva parlato di una spesa necessaria minima di 200 milioni di euro per la messa in sicurezza della rete. Ci sembra impossibile che la situazione, nell’inerzia più totale, possa essere migliorata. Esistono, nel mondo metroferro, innumerevoli problemi legati alla sicurezza, come abbiamo avuto occasione di denunciare più volte anche al Ministro – un dato esemplificativo: permane la totale assenza di luci all’interno delle gallerie. In caso di emergenza, l’evacuazione diventerebbe impossibile sia per gli utenti che per i macchinisti, senza contare che condurre un mezzo al buio e poi essere accecati dalle luci, dove presenti, rappresenta una dura prova di resistenza per il macchinista. Un disagio questo che Rettighieri, in un precedente incontro avuto con la nostra Organizzazione, aveva promesso di risolvere entro la fine di febbraio, peraltro affermando che se questo non fosse avvenuto avrebbe risposto personalmente per tutto il suo staff. Bene, così non è stato”.
Sempre nell’intervista il dg Rettighieri racconta che una delle soluzioni per Atac consisterà nella lotta all’evasione tariffaria: si metteranno in campo più verificatori per i controlli.
“Bene, una soluzione che ci piace, ma abbiamo solo una domanda: ci piacerebbe capire quale personale sarà adibito alla lotta all’evasione tariffaria, visto quanto accaduto con la ‘farsa della 223’: ovvero una procedura di licenziamento collettivo con cui si dovevano affrontare i presunti esuberi del personale amministrativo ed invece sono state riqualificate pochissime persone, scelte ad hoc nell’organico in un processo che di risanamento aziendale ha ben poco. L’Ugl ha sempre evidenziato le criticità che affliggono il settore ma, fino ad oggi, non siamo stati mai ascoltati. Auspichiamo, ovviamente, tutti nel risanamento dell’Atac, ma siamo convinti che le soluzioni vadano trovate con un confronto costante e costruttivo e non si possano ulteriormente rimandare, né per la sicurezza dei lavoratori che dell’utenza”.