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Ottocento persone, ottocento famiglie.
Questo il numero di lavoratori del comparto metalmeccanico il cui futuro è sospeso nell’incertezza a causa del momento di stallo in cui versa il Polo petrolchimico di Gela.
L’allarme è lanciato dal segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, oggi in piazza Ss Apostoli per mostrare il sostegno della sua Federazione allo sciopero e alla manifestazione dei dipendenti Eni contro la vendita di Versalis e per il futuro della chimica in Italia.
Dopo la firma dell’accordo del 6 novembre 2014 per la riconversione della raffineria di Gela in‘green refinery’, non si registrano passi avanti di rilievo e i lavoratori vivono in una sorta di ‘limbo’ dovuto a processi autorizzativi non ancora partiti e investimenti tuttora da sbloccare.

Antonio Spera, segretario generale Ugl Metalmeccanici, intervistato dal Tg3

Antonio Spera, segretario generale Ugl Metalmeccanici, intervistato dal Tg3

Nel frattempo, per molti lavoratori gli ammortizzatori sociali sono in scadenza: “soltanto nel nostro comparto, quello metalmeccanico – spiega Spera – sono circa 800 i lavoratori che rischiano di trovarsi senza alcun sostegno al reddito.
La nostra prima preoccupazione sarà quella di chiedere garanzie per queste persone nel corso dell’incontro in calendario per il prossimo 24 febbraio al ministero dello Sviluppo economico”.
Il punto cruciale, sottolinea poi il sindacalista, è quello di comprendere “che fine abbiano fatto gli accordi sottoscritti nel 2014: vogliamo capire se esiste ancora un piano industriale solido per il territorio di Gela, già alle prese con tassi di disoccupazione altissimi. Il siracusano deve assistere a un rilancio che parta da Gela, altrimenti ci troveremo a raccogliere solo macerie”.