di Caterina Mangia

Nel mese di gennaio il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate è salito del 12,8 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno, registrando una cifra pari a 56,9 milioni rispetto ai 50,5 del 2015. E’ quanto si legge nell’osservatorio Cig dell’Inps.
Un dato non roseo, ma che impallidisce se confrontato ai numeri della cig straordinaria, cresciuta nel tendenziale del 69,6 per cento: un dato che attesta inequivocabili difficoltà nel settore industriale.
“Siamo in presenza di una crisi di sistema che chiama direttamente in causa il governo e le aziende”, è il commento del segretario confederale dell’Ugl, Fiovo Bitti.
Per il sindacalista l’aumento della cassa integrazione straordinaria “è un segnale preoccupante, che dimostra la presenza non di estemporanee difficoltInpsà di mercato, ma di una diffusa incapacità del nostro sistema produttivo di essere competitivo sui mercati nazionali ed internazionali”.
Secondo Bitti la causa dell’attuale scenario è da ricercare nelle ‘mancate’ azioni del governo: “piuttosto che puntare sulle politiche industriali, l’esecutivo ha scelto la via più semplice, fatta di destrutturazione normativa e incentivi a pioggia sull’occupazione, senza aver valutato con attenzione lo stato di salute dei singoli settori produttivi, persino quelli strategici come ad esempio la chimica, dove lo Stato è presente attraverso le partecipate”.
“Anche le aziende però – sottolinea Bitti – hanno le loro colpe, avendo in larga parte trascurato la ricerca e l’innovazione. Basti pensare agli oltre 150 tavoli di confronto aperti al ministero dello Sviluppo economico, nei quali viene presentata sempre la solita via d’uscita dalla crisi, in base alla quale l’unica leva utilizzata è la riduzione costo del lavoro”.