Siamo fortemente preoccupati per il futuro di Gela. Il numero uno della Regione Sicilia, Rosario Crocetta durante il vertice di ieri  ha dichiarato che ‘tutto dipende dal Governo Nazionale’. L’Ugl è, invece, convinta che dipenda tutto da tutti: da Crocetta, Presidente della Regione Sicilia, dall’Eni fino a noi sindacalisti, tutti firmatari del protocollo del 6 novembre 2014. Siamo responsabili allo stesso modo del futuro di centinaia di lavoratori di questa raffineria. E’ nostro compito lavorare insieme e sentire nostra la vertenza”.

Queste le parole di Andrea Alario, segretario provinciale Ugl Chimici di Gela, al termine del vertice di ieri presso la sede della Regione Sicilia a cui hanno partecipato le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali. L’Eni dal canto suo, attraverso una nota stampa, ha ribadito che “in riferimento allo stato di attuazione del protocollo di Gela del 6 novembre 2014, gli impegni presi sono stati rispettati e le attività procedono in linea con quanto previsto”.

A noi non sembra così, quindi, è giunto il momento che alle parole seguano i fatti”, precisa Alario.

“I vertici Eni  – prosegue il sindacalista – concretizzino, nei tempi stabiliti, tutti i cantieri presenti nel protocollo,  sollecitino l’avvio dei lavori di riconversione della raffineria Eni, effettuino la bonifica del territorio e, sopratutto, la ripresa occupazionale. L’unica prova concreta fino ad oggi del loro ‘lavoro’ è stato solo l’allontanamento del personale”.

Nei prossimi giorni seguiranno nuovi incontri presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per affrontare, invece, la questione degli ammortizzatori sociali e, dare, quindi sostegno ai lavoratori dell’indotto che già da un mese non percepiscono un centesimo. “Seguiremo con attenzione questa vertenza che, ripeto, non riguarda solo il futuro della raffineria ma l’economia di Gela”.