di Barbara Faccenda

Il Kazakhstan fa affari con la Salini Impregilo chissà se il vicino russo è contento
Sembrano ormai lontani i tempi del pasticcio diplomatico italiano nei confronti di Alma Shalabayeva, la moglie di MukhtarAblyazov, dissidente kazako e oppositore del regime di Nazarbayev. Il Kazakistan rappresenta un punto strategico per gli interessi dell’Eni ed ora anche per la Salini Impregilo, società che ha firmato il contratto di cessione della Todini Costruzioni a Prime System. Quest’ultima è una società kazaka controllata dalla ZholZhondeushi. La cessione della Todini era stata approvata dal CdA della Salini Impregilo nel marzo del 2014. Nella nota diffusa dal gruppo si evidenzia che la Todini costruzioni manterrà la sede in Italia e che “livelli occupazionali saranno pienamente rispettati”.
Cerchiamo di capire chi è il Kazakhstan e soprattutto qual è la situazione economica del paese.
Il presidente Nursultan Nazarbayev da un lato limita severamente il dissenso politico e dall’altro cerca di risollevare il commercio con gli altri paesi dell’EurasianEconomic Union (EEU), un blocco multilaterale degli stati dell’ex Unione Sovietica guidati dalla Russia (http://www.eaeunion.org/?lang=en). Il governo ha inoltre annunciato che quest’anno i benefit sociali e i prestiti agli studenti aumenteranno in media del 30%.
Il commercio del Kazakistan con la Russia e la Bielorussia, i due altri membri fondatori dell’EEU, sono precipitati del 20% lo scorso anno. Grazie al crollo del rublo, il settore manifatturiero del Kazakistan ha sofferto nell’odierno regime doganale. La difficile condizione dell’industria locale ha portato il presidente a discutere l’ipotesi di reinstallare le dogane lungo la frontiera con la Russia, rendendo effettivamente nullo l’intero principio dell’unione economica.
Le infrastrutture restano un ostacolo chiave per le imprese kazake, per essere competitive sia a livello internazionale che domestico. Dal 2007, il governo ha aumentato gli investimenti nelle infrastrutture, incluso il trasporto, le comunicazioni, l’elettricità, il gas e il settore idrico, ma nonostante ciò, le infrastrutture non collegate al settore del petrolio e del gas abbisognano di una considerevole attenzione.
Il Kazakistan cerca di intraprendere dei passi per diversificare la sua economia. Dal 2010 il governo kazako ha avuto come priorità lo sviluppo dei settori tradizionali: petrolio, metalli, agricoltura; cercando di promuovere i prodotti nel mercato del EEU. Anche con questi programmi l’economia kazaka rimane fortemente dipendente dal petrolio e dal gas per il benessere della sua economia nel breve periodo.
Il grande nemico: la Russia.
Il Cremlino ha mostrato la volontà di ignorare la sacralità delle frontiere con gli ex paesi dell’Unione Sovietica per i propri interessi. Mentre è improbabile che uomini vestiti di verde si materializzino nel Kazakistan, come è stato per la Crimea, gli eventi ci mostrano che lo scenario non è così irrealistico. Dopo tutto circa il 20% della popolazione kazaka è di etnia russa, e resta per la maggior parte confinata nel nord del paese e nel nord est, lungo la frontiera con la Russia. Un anno fa l’idea che la Russia potesse infiltrarsi e annettere il Kazakistan sembrava ridicola. L’anno scorso fu proprio Putin a dire che i sentimenti anti – russi del Kazakhstan danneggiano i legami con Mosca e che il Kazakistan non ha mai avuto un presidente diverso da Nazarbayev dal 1990, anno della loro indipendenza. In questo scenario le relazioni russo – kazake si sono attestate ad un livello così basso che non si vedeva dal periodo post – Unione Sovietica. La successione di Nazarbayev sembra essere un problema, perchè non è ancora chiaro il processo, ed il suo regime appare fragile come non lo era mai stato, con un piccolo potenziale di poter vedere il soleall’orizzonte.
Senza dubbio per la Salini Impregilo gli affari sono affari, ma chissà se Putin apprezza questa mossa di un’impresa italiana, soprattutto dopo che Renzi ha fatto di tutto per convincerlo di concedere una possibilità all’ENI di entrare nel Nord Stream.