Sì dell’Aula della Camera al decreto legge Ilva. I voti a favore sono stati 297, 164 i contrari, due gli astenuti. Il testo ora passa al Senato. Il decreto fissa al 30 giugno il termine entro il quale i commissari dell’Ilva dovranno espletare le procedure per il trasferimento dei complessi aziendali. Le risorse sequestrate al gruppo Riva dovranno essere poi destinate a un apposito fondo per le bonifiche. Si accelera, quindi, “la cessione” o anche l’affitto a privati “dei complessi aziendali del Gruppo Ilva”. Dopo un anno di tutela pubblica, quindi, l’Ilva tornerà in mano ai privati. Ma saranno dello Stato (il famoso miliardo e 200.000 euro dei Riva), i soldi che serviranno per risanare il gigante siderurgico tarantino. Ad aprire una riflessione su quanto accaduto in queste ore è Antonio Spera, segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici.
“Il nostro auspicio – precisa il sindacalista – è che, attraverso questo decreto, si concretizzi la svolta sostanziale e positiva che attendiamo ormai da tempo per il settore dell’acciaieria, fiore all’occhiello dell’industria italiana. Siamo, inoltre, soddisfatti anche per l’interesse posto nei confronti delle bonifiche di quelle aree divorate dall’inquinamento”.
L’Ugl non intende sottacere o minimizzare l’azione inquinante dell’Ilva ed il primo obiettivo deve essere quello di tutelare la salute e riportare i dati del tasso di mortalità in provincia di Taranto nell’ambito della normalità e delle medie regionali e nazionali. La posizione dell’Ugl è quindi chiara: garantire il rispetto delle regole ambientali evitando, però, l’arresto degli impianti. Salute e lavoro sono un binomio imprescindibile di cui “il nostro sindacato – prosegue Spera – si fa portavoce da sempre. Ricordo, infatti, la nostra iniziativa, promossa nel Mezzogiorno e dal titolo Sud Act, durante il quale abbiamo aperto un serrato confronto anche su questo tema.
Il sindacalista però ci tiene a precisare che “è accettabile la vendita a privati ma è assolutamente necessaria la partecipazione statale, una garanzia certa”.

COSA CONTIENE IL DISEGNO DI LEGGE
Ecco le disposizioni principali previste dal disegno di legge di conversione del nono decreto Ilva «Disposizioni urgenti per la cessione a terzi dei complessi aziendali del Gruppo Ilva». 30 GIUGNO 2016 – Termine per passaggio dell’Ilva ai privati.
30 GIUGNO 2017 – Data per ultimare il Piano Ambientale e Sanitario. Prima era al 4 agosto 2016.
PIANO AMBIENTALE MODIFICABILE – L’acquirente o l’affittuario potrà modificarlo o integrarlo chiedendo l’autorizzazione che sarà data con Decreto del presidente del consiglio dei Ministri “su proposta del ministero dell’Ambiente sentito L’Ispra e il ministero della Salute».
PRESTITO PONTE DA 300 MILIONI – Per garantire «la prosecuzione dell’attività» contemperando «le esigenze di tutela» di ambiente, salute e occupazione. Il privato dovrà restituire il prestito allo Stato, maggiorato dagli interessi di mercato “entro 60 giorni» dalla cessazione dell’Amministrazione Straordinaria.
SI AMPLIA SALVACONDOTTO COMMISSARI E DELEGATI – Dopo l’esenzione di responsabilità penale in ordine a quanto fatto per attuare il Piano ambientale e sanitario, il decreto esenta anche da quella civile per atti in deroga alla legge fallimentare.
FINANZIAMENTO DA 800 MILIONI – In base ai piani industriali e finanziari dell’acquirente (o affittuario) i Commissari potranno contrarre finanziamenti statali: fino a 600 milioni nel 2016 e fino a 200 milioni nel 2017. I finanziamenti sono destinati «a fine esclusivo» dell’attuazione del piano ambientale e sanitario.
SOSTEGNO LAVORATORI CORNIGLIANO – Aumentata del 10% integrazione al reddito dei lavoratori di Cornigliano in solidarietà.
SOSTEGNO A INDOTTO – Le aziende in crisi dell’indotto potranno accedere al fondo di garanzia anche senza i requisiti purchè abbiano un fatturato che in due esercizi (anche non consecutivi) sia stato costituito per «almeno il 50%» da forniture all’Ilva.