Cosa vi aspettate dall’incontro di oggi con il ministro Guidi e con l’ad di Eni Descalzi?
“Sicuramente delle rassicurazioni sul futuro di Versalis, la maggiore azienda chimica italiana e sul destino dei suoi oltre 5mila dipendenti. Non possiamo assolutamente rischiare che quest’impresa venga depotenziata”.
La vendita di Versalis comporterebbe altri rischi?
“Ovviamente dall’incontro di oggi cercheremo di capire anche questo. Ci auguriamo che dietro questa vendita ci sia realmente una concreta e valida strategia industriale. Il vero problema in Italia è la fuga delle imprese e dei marchi di qualità dal nostro territorio. Dovremmo essere capaci, in sinergia, con il Governo di evitare tutto questo”.
Cosa chiederete?
“Le dichiarazioni dell’ad Eni, Claudio Descalzi, non ci rassicurano: non si tratta semplicemente di salvaguardare i siti industriali su tutto il territorio nazionale ma anche di garantire la produzione e, quindi, i livelli occupazionali. Ovviamente oggi non ci confronteremo solo sul caso Versalis ma cercheremo di capire quali sono le reali prospettive del gruppo in Italia. Il rischio è che questa impresa diventi la oil company dedicata esclusivamente alla ricerca e l’estrazione di petrolio”.
Quali le difficoltà per il settore in Italia?
“La chimica non è un settore in crisi e l’Italia non può vivere senza di essa. Quando parliamo di chimica ci riferiamo alle imprese alimentari, all’automotive, alla farmaceutica e le difficoltà si verificano nel momento in cui non si offrono più prospettive e strategie serie in termini industriali”.