Regolamentare i contratti individuali per i collaboratori che svolgono attività di ricerca all’interno di strutture sanitarie private. Questo è in sintesi ciò che prevede l’accordo sottoscritto tra Ugl Sanità, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e la controparte Aris, l’associazione religiosa istituti socio-sanitari, per i collaboratori degli enti di ricerca privati, per gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto privato e per le strutture sanitarie private che svolgono attività di ricerca.
Dall’accordo, siglato lo scorso 30 dicembre, emerge un altro passaggio importante: “il riconoscimento del diritto di precedenza, in linea con quanto avviene per i tempi determinati, nel caso in cui i collaboratori abbiano già prestato la loro attività per almeno sei mesi nel corso degli ultimi nove”.
E’ Daniela Ballico, segretario nazionale Ugl Sanità, a esprimere grande soddisfazione per il raggiungimento di questa importante intesa. Si tratta del primo accordo nazionale relativo alla disciplina dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa per i ricercatori degli enti di ricerca e degli IRCCS.
La sindacalista ha poi precisato che tale intesa era assolutamente necessaria “Dal primo gennaio 2016, infatti, – prosegue  – la nuova normativa introdotta dal Jobs Act prevedeva l’ abolizione di contratti a progetto finora stipulati ai ricercatori. L’ accordo inoltre prevede l’estensione ai collaboratori di importanti prerogative sindacali e non, fra cui il diritto all’informazione, all’assemblea, all’uso della bacheca e della mensa. Viene inoltre istituita una apposita commissione paritetica per vigilare e monitorare l’ andamento dell’ applicazione del contratto evitandone l’ uso improprio come la possibilità che il contratto da ‘collaborazione’ si trasformi in rapporto di lavoro dipendente subordinato. Infine, l’ accordo introduce il diritto di precedenza a favore dei ricercatori che abbiano già prestato la loro opera con esito positivo in caso di eventuale assunzione come dipendente o di nuove collaborazioni”.
“Tutti questi aspetti hanno reso questo accordo di valore e un apripista nella regolamentazione innovativa del lavoro atipico nella nostra categoria e in quella del Pubblico Impiego, riconoscendo prerogative essenziali anche a chi non gode dei benefici di un rapporto di lavoro subordinato”.