Per il sindacato è necessario “superare le gare al massimo ribasso a  favore delle offerte che tengano conto dei minimi tabellari dei rinnovi contrattuali di categoria. Spazio all’innovazione, alla competenza tecnica e alla qualità del servizio”
 
Il futuro dei lavoratori di Almaviva Contact, leader di mercato in Italia nell’outsourcing di servizi CRM per aziende private ed enti pubblici, è ostacolato dallo spettro delle gare al massimo ribasso che, insieme alla delocalizzazione delle aziende, rappresentano il vortice nero che ha inghiottito il settore dei call center.
Continua a crescere il numero degli esuberi per l’azienda: nella sede romana su 1800 lavoratori 750 rischiano il posto di lavoro. A Palermo, invece, si contano ben 2200 esuberi su una platea di circa 4mila dipendenti.
Mercoledì si è svolto l’incontro tra i vertici dell’azienda e le rsu per discutere delle prospettive di Almaviva Contact.
“Superare le gare al massimo ribasso, la vera piaga dei call center, a favore delle offerte che tengano conto dei minimi tabellari dei rinnovi contrattuali di categoria, ma anche l’innovazione, la competenza tecnica e la qualità del servizio. E’ necessario, inoltre, il pieno rispetto della Legge 134\2012 art. 24bis in tema di regolamentazione della delocalizzazione selvaggia. Le gare d’appalto, sia pubbliche che private, dovrebbero promuovere le aziende che lavorano con professionalità, altrimenti gli unici risultati tangibili saranno sempre e solo negativi”.
Questo il commento di Simone Bartolini, Responsabile Ugl Nazionale per Almaviva Contact, da oggi in assemblea straordinaria con tutti i lavoratori.
“Ottante persone, al momento,  sono in ferie forzate dopo la chiusura di alcune commesse. Mi riferisco – prosegue – alla societa’  Green Network. Quest’ultima ha trasferito il traffico in Albania perché il nuovo fornitore ha applicato uno sconto sul costo del lavoro del 65 per cento e di Expo: in virtù di un non aumento di traffico telefonico. La societa’  Transcom, che ha dato in subappalto ad Almaviva Contact servizi quali Inps\Inpdap ed Equitalia, non rilascerà nuove login (ossia le credenziali di accesso ai sistemi operativi per poter lavorare), quindi ad oggi questi lavoratori non sono ricollocabili. Esuberi, che l’azienda sta gestendo con una calendarizzazione che porta ad una visibilità  fino all’11 gennaio prossimo, tra istituti forzati e giornate di solidarietà.
“Quali certezze  – si chiede Bartolini –  avranno i lavoratori? Si passerà alla mobilità? Cosa succederà?”.
Proprio per quanto riguarda gli stipendi “l’azienda ha fatto presente che  – conclude  Bartolini – ad oggi non è in grado di prevedere la calendarizzazione dei pagamenti degli stipendi per l’anno 2016 a causa del mancato pagamento di fatture da parte di alcuni clienti e per il credito che l’azienda ha nei confronti dell’ Inps, in relazione all’anticipazione dei contratti di solidarietà”.
“Altro punto che ci lascia perplessi e che non lasceremo passare – conclude il sindacalista – è il capitolo relativo ai trasferimenti presso le sedi di Catania, Rende e Milano. Il nostro impegno al fianco dei lavoratori di Almaviva Contact proseguirà con la massima attenzione fino a quando non avremo risposte risolutive e sopratutto positive”.