Sono soprattutto le imprese artigiane più piccole a scomparire: Unioncamere sottolinea che si riducono soprattutto le imprese più piccole con un saldo di  -12.333 tra iscrizioni e cessazioni per le ditte individuali (-1,39%) e di -6.000 per le società di persone (-2,51%).  Le società di capitali del settore aumentano invece di 2.477 unità con un avanzamento del 3,28% sul 2015. Nel complesso le nuove iscrizioni nel 2016 sono state 82.995 a fronte di 98.806 cessazioni.
Spiega Unioncamere: “Se il processo di selezione dell`universo artigiano, innescato dalla crisi e reso evidente nel 2009, risulta ancora in atto il quadro generale mostra comunque un significativo e progressivo rallentamento di questa dinamica negli ultimi quattro anni”.
Nel 2016 a trainare sono stati soprattutto i servizi: quasi 1.900 le imprese artigiane in più nel noleggio, nelle agenzie di viaggio e nei servizi alle imprese. Altri servizi (+864), trainati dai servizi alla persona (+1.205). Le riduzioni più consistenti interessano, invece, soprattutto i due settori “forti”, in termini di numerosità di imprese, dell`artigianato: le costruzioni hanno perso oltre 10mila attività e la manifattura con meno 5.500 circa. Quasi 2mila in meno le imprese artigiane che operano nel trasporto e magazzinaggio.
A livello territoriale, le uniche province con saldo positivo sono Milano (+300 imprese, +0,43%) e Bolzano (+26, +19%). Situazione invariata ad Imperia. Tutte le altre archiviano un 2016 con segno meno, con cali compresi tra il -0,12% di Grosseto e il -2,95% di Chieti.