di Annarita D’Agostino

Sono i “nuovi barbari” e “non hanno limiti a Roma”: così il New York Times definisce i turisti che non rispettano il patrimonio storico-artistico della Capitale e utilizzano le fontane storiche, nella migliore delle ipotesi, come piscine. Il tema del degrado dovuto all’inciviltà dei milioni di visitatori che ogni anno soggiornano nella città eterna arriva anche sulle colonne della prestigiosa testata internazionale: in un articolo a firma Jason Horowitz, il quotidiano ironizza sul lunedì pomeriggio di “Mr. Mario Messina”, un vigile urbano in servizio presso la Fontana di Trevi che deve fare “il bagnino” tenendo a bada i turisti che vogliono approfittare della “splendida giornata per una nuotata”. Una scena che apre alla riflessione sulla lunga, e seria, lista di infrazioni commesse dai turisti, dalla danese Mira Vinding Risgaard, sorpresa a nuotare in una fontana fra gli applausi in canottiera e slip, ad Adriàn Pino Olivera, che, dalla Spagna, è venuto a Roma per lanciare nudo, dall’acqua, fiori alla folla dei passanti.
“The New Barbarians are not limited to Rome”, I nuovi barbari non hanno limiti a Roma, sentenzia amaramente il New York Times. Ma, in realtà, un limite ce l’hanno, e non solo di senso civico: lo scorso 12 giugno il sindaco Virginia Raggi ha siglato una nuova ordinanza che vieta di consumare cibi, bagnarsi, arrampicarsi o sedersi sui marmi delle fontane artistiche di Roma; pena, una multa fino a 240 euro. Un provvedimento doveroso a salvaguardia di un patrimonio inestimabile, messo a rischio da comportamenti superficiali e dall’incuria di turisti e non solo: basti ricordare il caso dei festeggiamenti (troppo) sfrenati per la vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio del 2006, nel corso dei quali le immagini della Fontana di Trevi trasformata in una grande piscina collettiva fecero il giro del mondo. Ma l’euforia di massa e il ‘patriottismo calcistico’ tipico del nostro Paese prevalsero sulla preoccupazione per eventuali danni ad opere irripetibili.
Tornando ai “nuovi barbari”, il sindaco Raggi sostiene che, dall’emanazione del provvedimento, “la frequenza dei bagni” sia in diminuzione: “girando in centro ho visto come i vigili siano molto attenti ad evitare questo genere di fenomeni”. “Abbiamo già fatto in neanche due settimane circa 30 multe, la maggior parte sono da 80 euro quindi andavano a sanzionare comportamenti vietati ma abbastanza soft, come i piedi nell’acqua. Invece poche sono da 400 euro. Dall’ordinanza in poi ci sono stati pochissimi bagni, però sono stati tutti ampiamente sanzionati”, ha concluso. Bernini ringrazia.