di Annarita D’Agostino

Sono 22.081 le domande di pensionamento anticipato mediante Ape sociale e per i lavoratori precoci presentante all’Inps. Secondo i dati diffusi dall’Istituto, “alle ore 18:30 di giovedì 22 giugno risultavano così distribuite: 14.505 domande di certificazione delle condizioni di accesso all’Ape sociale; 7.576 domande di certificazione delle condizioni di accesso al pensionamento anticipato per lavoratori precoci”.
A livello geografico, vince il centro-Nord, con la sola eccezione della Sicilia: il maggior numero di domande è stato presentato in Lombardia (3.749), seguita dal Veneto (2.204), dalla Sicilia (1.959), dal Lazio (1.754), dal Piemonte (1.687), dalla Toscana (1.677) e dall’Emilia Romagna (1.647).
I decreti per le misure di pensionamento anticipato, dopo una lunga attesa e forti proteste dei lavoratori e dei sindacati, sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale lo scorso 16 giugno. “Viene data l’opportunità a lavoratori in condizioni di difficoltà, per quest’anno stimati in circa 60.000, di anticipare fino a tre anni e sette mesi l’età di pensionamento – afferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti -, con potenziali effetti positivi sul ricambio generazionale in azienda e quindi sulle opportunità di ingresso al lavoro per i giovani”. Ma più che di opportunità, la corsa al pensionamento anticipato appare la conseguenza più ovvia di un sistema pensionistico che, nonostante le innumerevoli riforme, continua a non corrispondere a criteri di equità economica e sociale.