di Claudia Tarantino

Calano, ad aprile, fatturato ed ordinativi dell’industria italiana. Lo rileva l’Istat che ha comunicato oggi i dati sulla produzione industriale nel nostro Paese, utili anche per una valutazione sull’andamento del Pil.

Nel dettaglio, la flessione congiunturale del fatturato, registrata ad aprile, è dello 0,5%: l’indice si riporta così sui livelli di febbraio. Anche per gli ordinativi nello stesso mese si registra una diminuzione congiunturale dello 0,7%, con l’indice che torna al livello registrato a gennaio.

Su base annua, l’indice grezzo del fatturato cala del 2,5%, mentre quello degli ordinativi registra una diminuzione del 2,2% rispetto ad aprile 2016.

L’Istat spiega che “l’andamento congiunturale del fatturato ad aprile è il risultato della sintesi di un calo sul mercato interno (-1,9%) e di un incremento su quello estero (+2,2%)”. Per gli ordinativi, invece, si registrano diminuzioni per entrambi i mercati: “-0,4% per quello interno e -1,0% per l’estero”.

Per il fatturato, l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati (+21,0%), mentre la maggiore diminuzione, oltre al settore estrattivo (-11,4%), riguarda le altre industrie manifatturiere (-2,7%).

Per gli ordinativi, invece, la flessione più rilevante riguarda la fabbricazione di computer ed elettronica (-14,2%), mentre l’incremento maggiore si registra nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (+2,9%).

Questi dati, poco entusiasmanti, fanno quindi temere per le prospettive di ripresa del Paese. Ma, per l’Istat non tutto è perduto.
Ad aprile di quest’anno, infatti, i giorni lavorativi sono stati 18 contro i 20 di aprile 2016. Ricordiamo che ci sono state le feste di Pasqua e il ‘ponte’ del 25 aprile. Dal momento che ogni giorno equivale a circa 3 punti percentuali, l’Istituto di Statistica precisa che, corretto per gli effetti di calendario, “il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 4,0%, con incrementi del 3,0% sul mercato interno e del 6,0% su quello estero”.

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per l’energia (+7,4%) e per i beni di consumo (+0,9%), mentre i beni intermedi e i beni strumentali registrano flessioni pari rispettivamente a -2,2% e -1,6%.

L’indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, del 2,5%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dei beni intermedi.