Con gli slogan ‘il servizio pubblico taxi non è in vendita’ e ‘No Bolkestein’, prosegue la protesta di tassisti e ambulanti contro il decreto Milleproroghe. Dopo le manifestazioni per l’approvazione del provvedimento al Senato, centinaia di lavoratori si sono riuniti oggi in piazza Montecitorio a Roma, in occasione dell’avvio della discussione del provvedimento alla Camera dei Deputati. Un gruppo di tassisti e ambulanti ha organizzato una protesta anche davanti alla sede romana del Pd, dove ci sono stati momenti di tensione con le Forze dell’Ordine. Nel pomeriggio sono attesi sit-in davanti al ministero dei Trasporti per l’incontro fra le sigle dei sindacati di categoria e il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio.
Stessa protesta, motivazioni ‘speculari’ per le categorie scese in piazza. Per i tassisti è il sesto giorno consecutivo di proteste, assemblee e blocchi del servizio a Roma e nelle principali città italiane: Milano, Torino, Genova, Napoli.
I tassisti chiedono l’eliminazione della norma che proroga fino al 31 dicembre 2017 il termine per l’emanazione del decreto del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti contro l’esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente, che dovrebbe anche definire “gli indirizzi generali per l’attività di programmazione e di pianificazione delle regioni, ai fini del rilascio, da parte dei Comuni, dei titoli autorizzativi”. Secondo i lavoratori, questa proroga avvantaggia l’abusivismo e i servizi di mobilità basati su piattaforme online come Uber.
Gli ambulanti chiedono invece che sia fatta chiarezza sul futuro del comparto: la semplice proroga al 31 dicembre 2018 della scadenza delle concessioni del commercio ambulante, approvata da Palazzo Madama, è solo una soluzione-tampone, ma la questione decisiva è evitare l’applicazione della direttiva Bolkestein al comparto, salvaguardando i piccoli venditori che sarebbero inevitabilmente fagocitati dalle grandi società applicando regole che non tengono conto delle peculiarità del settore.