A.D.

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera ai decreti correttivi sul taglio delle società partecipate e sul licenziamento lampo per i cosiddetti ‘furbetti del cartellino’. Resta invece ancora in stand-by la questione del rinnovo dei contratti del pubblico impiego, per cui le categorie del Pubblico Impiego dell’Ugl proseguono la mobilitazione.
I due provvedimenti varati oggi contengono disposizioni integrative e correttive dei decreti di attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione e del Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica. L’intervento correttivo dà seguito a quanto chiesto dalla Corte Costituzionale che, nella sentenza n.251 del 2016, ha stabilito che l’attuazione delle norme deve avvenire previa intesa con le regioni e non solo previa acquisizione del parere della Conferenza unificata.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il licenziamento preliminare, si allunga il termine per esercitare l’azione di risarcimento per i danni di immagine alla PA provocati dalle condotte fraudolente punite dal licenziamento. Resta invece confermato tutto l’impianto della procedura: sospensione in 48 ore e licenziamento entro un mese per i dipendenti assenteisti colti in flagrante. Responsabilizzata anche la figura del dirigente: chi non controlla e non denuncia rischia, a sua volta, il licenziamento.
Per le società a partecipazione pubblica, invece, il decreto prevede la proroga al 30 giugno 2017 dei termini per la ricognizione, in funzione della revisione straordinaria, di tutte le partecipazioni possedute, e per una ricognizione del personale in servizio, per individuare eventuali eccedenze; viene fissato al 31 luglio 2017 il termine per l’adeguamento delle società a controllo pubblico alle disposizioni in tema di governance societaria. Aumenta anche il coinvolgimento delle regioni nelle decisioni relative alla riorganizzazione del comparto.
Altri tasselli si aggiungono, dunque, alla riforma della Pubblica Amministrazione. Per la settimana prossima sono attesi anche i contenuti del Testo Unico del Pubblico Impiego. Continua invece ad essere l’ultima fra le priorità del governo Gentiloni la trattativa sul rinnovo dei contratti pubblici dei tanti lavoratori che, ogni giorno, con diligenza e senza scalpore, garantiscono il funzionamento della macchina dello Stato.