Ennesima fumata nera per il negoziato dei metalmeccanici. L’incontro di oggi nella sede di Confindustria lascia i sindacati con l’amaro in bocca: la parte economica del contratto nazionale continua ad essere oggetto di scontro e il traguardo dell’intesa – tra Federmeccanica e i sindacati – resta un miraggio.

E’ Antonio Spera, segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, a raccontare a “La Metasociale” l’esito ‘deludente’ dell’incontro.

 

Antonio Spera, segretario generale dell'Ugl Metalmeccanici

Antonio Spera, segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici

Domani – ha precisato Spera  – ci sarà una riunione della segreteria nazionale dell’Ugl Metalmeccanici nel corso della quale valuteremo, alla luce della conclusione negativa della riunione di oggi, tutte le iniziative più opportune da mettere in campo per tutelare i lavoratori del comparto”.

Nessuna apertura da parte di Federmeccanica…

“La proposta di dare una risposta salariale solo al 5 per cento dei metalmeccanici è per noi inaccettabile. I lavoratori del comparto, tra i meno pagati in Europa, pretendono un rinnovo del contratto nazionale che garantisca uno stipendio base adeguato alle loro necessità. Anche se sono apprezzabili le soluzioni condivise su welfare e formazione è inaccettabile la rigidità  sugli aumenti salariali e il tentativo di marginalizzare il contratto  nazionale”.

Come si è svolto, nello specifico, fino ad oggi il dialogo sulla parte economica?
Inizialmente abbiamo proposto, con la nostra piattaforma, un aumento di 108 euro mensili per tutti i lavoratori.
La controparte non ha mostrato aperture: ha presentato una bozza che puntava principalmente sulla contrattazione aziendale e, con il salario minimo di garanzia, avrebbe limitato la platea beneficiaria degli adeguamenti stipendiali a un mero 5 per cento degli addetti al comparto.
Senza nulla togliere al secondo livello di contrattazione, continuiamo a sostenere la centralità del Ccnl: serve uno ‘zoccolo duro’ di garanzie economiche e normative che riguardino tutti i lavoratori e che non sia agganciata alla produttività”.

La negoziazione sul Ccnl va avanti da un po’ di tempo. Avete fatto passi avanti su altri punti?
“L’Ugl ha presentato una piattaforma di rinnovo che introduce maggiori garanzie e facilitazioni per chi volesse usufruire del telelavoro, una forma di flessibilità che va incontro alle esigenze dei lavoratori e presenta meno costi per le aziende.

La proposta è stata recepita favorevolmente da Federmeccanica. Sotto il profilo del Welfare aziendale ci saranno molti migliorativi sia in termini di previdenza complementare sia per quanto riguarda la copertura sanitaria, particolarmente importante in un comparto come il metalmeccanico”.