Questa volta potrebbe essere quella buona, dopo che il tema, come una sorta di fiume carsico, si è affacciato nelle ultime legislature più volte, anche perché pende, come una spada di Damocle, un recente pronunciamento della Corte costituzionale. La questione è quella della possibilità di costituire delle associazioni sindacali all’interno delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare; in altre parole, i sindacati nell’esercito, nella aeronautica, nella marina, nei carabinieri e nella finanza. Una rivoluzione attesa e sollecitata da tempo, anche sulla scorta delle aperture avvenute nella polizia di Stato, con la differenza importante che quest’ultima è smilitarizzata. La presentazione di due proposte di legge, una targata Movimento 5 stelle e l’altra Forza Italia, è stata l’occasione per la Commissione difesa della Camera dei deputati per ascoltare, fra gli altri, anche il parere di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, tutte d’accordo nella necessità di aprire al sindacato nelle Forze armate. Chiaramente, vista la delicatezza del servizio prestato, il diritto di attività sindacale deve essere bilanciato con una serie di regole, volte ad assicurare la neutralità e il ruolo comunque super partes delle forze militari. Attenzione quindi ad alcune tematiche, come il diritto di sciopero e quale tipo di relazione debba esserci fra i sindacati dei militari e quelli dei lavoratori di altri settori o comparti.