Ricordate la storica protesta del Black Friday, quando con grande coraggio i lavoratori Amazon del centro logistico di Castel San Giovanni in provincia di Piacenza hanno scioperato? Da allora molto tempo è passato e non senza altri momenti difficili tra il colosso dell’e-commerce da una parte e i rappresentanti sindacali aziendali dall’altra, ma alla fine ieri si è giunti ad un accordo che, come ha detto l’Ugl, è destinato a «reinterpretare le dinamiche nel rapporto tra il mondo del lavoro e le multinazionali», validato dal 67% dei lavoratori. Nel dettaglio, l’accordo prevede il superamento dell’obbligatorietà del turno notturno o pomeridiano, un meccanismo incentivante (25% di maggiorazione contro il 15%) per il turno che si snoda in larga parte nelle ore notturne con l’obbiettivo d’impiegare di notte solo i volontari, una turnazione alternata tra mattino e pomeriggio per tutti, una definizione chiara del turno lavoro nel fine settimana. Ma c’è un aspetto più importante: cambia il rapporto tra azienda e lavoratori, considerati adesso parte attiva nella discussione.
Va dato ai rappresentanti sindacali aziendali, che oggi hanno spiegato l’intesa in una conferenza stampa congiunta tra le sigle di settore, di aver saputo condurre questa difficile trattativa con Amazon e di aver saputo raggiungere la migliore delle sintesi, onde evitare altri conflitti. Ecco perché Filcams-Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Ugl Terziario hanno definito «storico» questo accordo.