Potrebbe diventare un modello per le tante situazioni di crisi che attanagliano il Paese. Certo serve un partner serio, che investa e che abbia idee di crescere con il sindacato e il territorio. Tutto ciò si è concretizzato in Hitachi Rail Italy. L’incontro con il board della società ha fornito, infatti, tutte le garanzie derivanti da quanto fatto negli ultimi due anni per rafforzare il settore e per dare una prospettiva diversa ad Ansaldo. Le sigle di categoria dei metalmeccanici, dalla Cgil alla Ugl, hanno salutato positivamente quella che è stata definita «la cura nipponica» che non solo ha permesso di rimettere in ordine i conti, ma che ha anche prodotto una crescita di fatturato, di commesse e, soprattutto, di occupazione. La prima conseguenza di rilievo è che la Hitachi è oggi un soggetto molto importante nel settore del trasporto ferroviario. «Gli investimenti – spiegano dal sindacato – sono stati superiori alle attese e la gamma dei prodotti è completa e va da un tram innovativo che utilizza tecnologie modernissime, treni regionali, alta velocità e metropolitane senza pilota». L’incontro con le organizzazioni sindacali porta a compimento la prima parte di un percorso che ha portato i dipendenti a passare da Finmeccanica ad Hitachi. Considerando i precedenti di mordi e fuggi delle multinazionali, qualche timore c’era, preoccupazione che fortunatamente sembra svanita.