..presidio al Mef contro la decisione del governo di sottrarre risorse”

Al grido di “Fondo esodati non si tocca!” e “Giù le mani dal Fondo esodati!” Ugl, Cgil, Cisl e Uil, insieme ai comitati di lavoratrici e lavoratori esodati, hanno presidiato il ministero dell’Economia e delle Finanze per chiedere al governo di fare retromarcia sulla decisione di destinare ad altri usi le risorse non spese sul 2013/2014, pari a circa 500 milioni, e gli ulteriori avanzi del Fondo, che potrebbero arrivare a più di 3 miliardi di euro.
Per il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, “non ha più alcuna credibilità il governo che sostiene di voler cambiare tutto e che poi nei fatti perpetua ingiustizie come quella nei confronti degli esodati creati da una riforma previdenziale, la Fornero, che meriterebbe tanti interventi correttivi”.
“Il Mef – continua – non può considerare perduto o utilizzare per altri fini il fondo destinato alla salvaguardia di chi era ed è rimasto senza lavoro e senza pensione, deve essere destinato alla settima salvaguardia. Allo stesso tempo chiediamo al governo l’applicazione corretta dell’opzione donna, ora bloccata”.
“Lo stesso ministero – conclude Capone – non può far saltare il progetto di salvaguardia predisposto dalla Commissione Lavoro della Camera o non tenere conto del parere del ministero del Lavoro. Non si possono abbandonare decine di migliaia di cittadini e le loro famiglie”.
A guidare la delegazione Ugl presente al presidio, i segretari confederali Ornella Petillo, Giovanni Condorelli e Augusto Ghinelli. “La settima salvaguardia è un diritto per gli esodati e un dovere del governo” ha dichiarato Petillo, esprimendo il pieno sostegno del sindacato “a lavoratrici e lavoratori traditi per l’ennesima volta da questo governo. L’esecutivo non deve sottrarre neppure un euro agli esodati, dando piena attuazione alla legge varata per tamponare la grave ingiustizia della riforma Fornero, così come non può pensare di penalizzare una categoria già debole restringendo l’opzione donna”.
In una nota, i Gabinetti dei ministeri dell’Economia e del Lavoro hanno dichiarato di essersi “confrontati” sulla questione “per valutare il problema dei lavoratori rimasti senza occupazione nel 2011, con scarse possibilità di ricollocamento sul mercato del lavoro e prossimi alla pensione senza però averne maturato i requisiti. Dopo le modifiche al sistema previdenziale introdotte dalla legge Fornero alla fine del 2011 – sottolineano i due ministeri – i governi e il Parlamento sono intervenuti con sei distinti provvedimenti di salvaguardia a tutela dei lavoratori che avevano sottoscritto collettivamente accordi di incentivo all’esodo. Il governo sta attualmente valutando una soluzione. Il ministro Padoan e il ministro Poletti stanno seguendo i lavori con l’obiettivo di dare una risposta alle situazioni di disagio”.
Ma la soluzione alle “situazioni di disagio” per il governo non può che essere la rinuncia alla decisione di sottrarre risorse alla salvaguardia di chi da anni vive in un limbo, senza lavoro e senza pensione. Insomma, come è stato chiesto a gran voce dalle lavoratrici e dai lavoratori in presidio al Mef, “Giù le mani dal Fondo esodati!”.