di Fiovo Bitti

Un minimo ristoro dopo tutto quello che è successo. Il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, ha approvato uno stanziamento di circa tre milioni e 350mila euro a sostegno della ricerca di una nuova occupazione per gli oltre 1.600 dipendenti licenziati da Almaviva contact. A conti fatti, si tratta di duemila euro a persona, i quali potranno essere impiegati in attività di orientamento, accompagnamento, ricollocazione, riqualificazione professionale, auto-imprenditorialità; le risorse, derivanti dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, potranno essere utilizzate anche per le liquidazioni e i prepensionamenti o per finanziare gli ammortizzatori sociali, ad integrazione delle misure già adottate dalle autorità italiane. Almaviva contact aveva chiuso il call center di Roma alla fine dello scorso anno, adducendo come motivazione la riduzione dei ricavi del 45% fra il 2011 e il 2015. Una decisione molto contestata dal sindacato che ha avuto recentemente una coda ulteriore. Le oltre quaranta dipendenti in maternità durante la chiusura del call center di Roma, e, per questo non licenziabili, sono state poste nelle scorse settimane davanti alla scelta di trasferirsi a Rende, in Calabria, dove Almaviva continua ad operare, o di rassegnare le dimissioni.