Al lupo, al lupo! Confindustria lancia l’allarme sui “l’inadeguato livello” dell’occupazione giovanile, tale da produrre “gravi conseguenze permanenti sulla società e sull’economia” italiana. Il Centro Studi Confindustria parla di vera e propria “emergenza”, del “tallone di Achille del sistema economico e sociale” italiano, un “doppio spreco” che “si traduce in abbassamento del potenziale di crescita”, che vanifica“il potenziale delle riforme strutturali faticosamente realizzate”.
Il Csc si focalizza sui “flussi crescenti di emigrazione” degli under 40, dovuti alla mancanza di occupazione e ne calcola i costi. Si tratta di “una perdita di capitale umano stimata in 1 punto di Pil l’anno”. Solo nel 2015, con un picco di oltre 51mila emigrati (dai 21mila del 2008), “la perdita si aggira sugli 8,4 miliardi”. A ciò si aggiunga “la perdita associata alla spesa sostenuta dallo Stato per la formazione” di giovani che hanno lasciato il Paese, per “5,6 miliardi” dalla scuola primaria all’università, per un totale di “14 miliardi”.
La fuga di cervelli dal 2008 al 2015, periodo in cui il tasso di disoccupazione è passato dal 6,7% all’11,9%, ha visto lo spostamento della residenza all’estero per 509 mila italiani, di cui 260mila tra i 15 ed i 39 anni, il 51% del totale, un’incidenza quasi doppia rispetto a quelle della stessa classe di età sulla popolazione (28,3%)”.
L’Italia così invecchia paurosamente: nel 2060 “al tasso di occupazione corrente” oltre 6 persone su 10 saranno over 65.