La pubblica amministrazione è in mora, ha un debito di circa 100 milioni nei confronti dell’Ama per l’evasione della Tari. Di questi, 20 milioni sono in capo a Palazzo Chigi e ai ministeri.  Il  dato è stato reso noto nel corso di una conferenza stampa in  Campidoglio del sindaco di Roma, Virginia Raggi, dell’assessore  all’Ambiente, Pinuccia Montanari, e dell’ad di Ama Lorenzo Bagnacani.
Nella scheda diffusa dal Campidoglio, vengono diffusi nel dettaglio i debiti di ogni ente pubblico. Per Palazzo Chigi e ministeri, il totale degli importi scaduti al 10 luglio 2017 è di circa 20 milioni di euro di cui: Presidenza del Consiglio 1,2 milioni di euro; ministero dell’Interno 6 milioni; ministero della Difesa 3,2 milioni; ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 2 milioni; ministero dei Beni e delle Attività culturali 1,7 milioni; ministero di Grazia e Giustizia 1,5 milioni; ministero dello Sviluppo economico 1 milione; ministero degli Affari esteri 822mila euro; ministero del Lavoro e Politiche sociali 761mila euro; ministero dell’Economia e delle Finanze 575mila euro; ministero dell’Istruzione 375mila euro; ministero dell’Agricoltura 306mila euro; ministero della Salute 95mila euro; ministero dell’Ambiente 31mila euro; Camera dei deputati 369mila euro. Parte di questi crediti sono scaduti da oltre mille giorni: i più rilevanti riguardano il Viminale (2,6 milioni di euro), il Mibact (528mila euro), il Mit (508mila euro) e il ministero di Grazia e Giustizia (487mila euro).
“Oggi – ha detto il sindaco di Raggi – facciamo questa conferenza stampa per portare avanti una operazione verità: è importante capire lo stato dell’arte per andare avantinoi stiamo lavorando molto per il risanamento di Roma Capitale e delle sue partecipate, per riparametrare le risorse con l’obiettivo di capire se e quanto possiamo recuperare per destinarlo al miglioramento dei servizi per i cittadini. Ama su questo ha lavorato molto bene, ha svolto una attività capillare di verifica dei conti svelando dati interessanti, un credito di circa 100 milioni di euro che Ama vanta nei confronti della pubblica amministrazione”.
Ma l’ad di Ama Lorenzo Bagnacani è pronto a venire incontro alla pubblica amministrazione: “La rateizzazione è una possibilità che concediamo e la nostra volontà è mettere l’utente nelle condizioni di affrontare il sospeso evitando che il credito venga iscritto a ruolo, poiché quando questo avviene c’è una penalità. Vogliamo chiudere il pregresso nel modo più rapido e veloce ma se non si trova un accordo il credito viene iscritto a ruolo e si potrebbe configurare come danno erariale”.