di Caterina Mangia

Tanta solidarietà sulla carta, nessuna nei fatti.
L’incontro trilaterale a Trieste tra il premier Paolo Gentiloni, il presidente della Francia Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel è stato l’ennesima conferma del fatto che i Paesi europei hanno pochissima “voglia” di sostenere l’Italia sul tema dei migranti.
Dopo la riunione informale dei ministri dell’Interno a Tallin dello scorso 6 luglio, che è stata un susseguirsi di “no” alla proposta italiana di aprire i porti del Sud del Mediterraneo per il recupero dei migranti, il vertice di ieri ha ricalcato un simile copione: tanti riconoscimenti, nessuna apertura.
“L’Italia ha fatto un grande lavoro sui migranti”, “vogliamo essere solidali con l’Italia nella politica delle migrazioni”, ha detto la Merkel.
La Francia “non ha sempre fatto la sua parte per quanto riguarda i rifugiati”, ha riconosciuto Macron, il quale ha subito messo le mani avanti: “non possiamo accogliere uomini e donne che per motivi economici” migrano verso i Paesi europei. Migranti economici e chi chiede asilo sono “due realtà diverse e non cederò a questo spirito di confusione imperante”.
Alla fine dei conti, il premier Gentiloni, che pur ha voluto l’incontro con i corrispettivi francese e tedesco per spingere l’Europa a passi più concreti verso l’Italia, non è riuscito a sfoggiare eccessivo ottimismo: “sulla politica migratoria sono stati fatti dei progressi, ma non sono ancora sufficienti”. Poi, in risposta all’inquilino dell’Eliseo: “la distinzione che fa Macron è legittima. E’ la legge, sono le regole. Anche noi diciamo che i rifugiati e i migranti economici non sono un fenomeno che ha le stesse caratteristiche ma diciamo che non si può ignorare la realtà delle grandi migrazioni. L’Italia continuerà a “battersi” perché la politica migratoria “non sia affidata soltanto ad alcuni paesi ma sia condivisa da tutta l’Ue”.
Intanto, ieri sono stati salvati 4.100 migranti nel corso di oltre 20 operazioni davanti alle coste libiche. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, è oggi a Tripoli per incontrare i 13 sindaci del Sud della Libia e stringere un patto contro i trafficanti: “La Libia farà tutto il possibile per lavorare con l’Italia per sconfiggere i trafficanti di esseri umani e alleggerire le pressioni sulle coste italiane”, ha detto il presidente del Consiglio presidenziale libico, Fayez al-Serraj, a Minniti, secondo quanto rende noto un tweet dell’ambasciata italiana Tripoli.
La speranza è che almeno questa non sia l’ennesima dichiarazione di solidarietà non sostenuta da fatti: secondo Frontex il numero dei migranti arrivati in Italia a giugno è in crescita dell’8 per cento rispetto a maggio e raggiunge quota 24.800, con un totale nei primi sei mesi del 2017 di 85mila arrivi, il 21 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
A Porto Empedocle oggi sono sbarcati 386 migranti, di cui dieci donne incinta e 71 minori.
L’Europa ha il dovere di cooperare insieme all’Italia per gestire una situazione drammatica per troppe persone.