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Tag: dialogo

Conte: «Dall’opposizione un approccio costruttivo»

Posted on 26 Novembre 202026 Novembre 2020 by Ufficiostampa

Commentando il voto sullo scostamento di bilancio, il premier si è augurato di poter collaborare ancora con Lega, FI e FdI

«Un ottimo segnale in questo momento di particolare difficoltà che sta attraversando il Paese». Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha commentato il via libera della Camera a un nuovo scostamento di bilancio da 8 miliardi di euro. Un «segnale» possibile grazie alla volontà dei partiti di opposizione, che hanno votato a favore, e con i quali il premier si è augurato di poter continuare a collaborare. All’opposizione, il presidente del Consiglio non ha potuto non riconoscere alcuni meriti, a partire da «un approccio costruttivo». Ha voluto così ringraziare «in particolare, quanti hanno voluto perseguire» questa linea «sin dall’inizio, con determinazione ma sempre nella chiarezza dei ruoli». Implicito il riferimento a Forza Italia. Nel commentare quanto accaduto alla Camera, però, il presidente del Consiglio non ha ringraziato soltanto Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ha sottolineato anche che «il voto che si è appena concluso è anche il segno che le linee di intervento programmate dal governo» sui lavoratori autonomi «sono indirizzi che godono di ampio apprezzamento da parte di tutte le forze politiche, in quanto ritenute, evidentemente, rispondenti ai bisogni più urgenti della comunità nazionale».


Politica dialogo, Giuseppe Conte, scostamento di bilancio

Manovra, prove di dialogo tra opposizione e governo

Posted on 12 Novembre 202012 Novembre 2020 by Ufficiostampa

Accogliendo la proposta di Tajani, Zingaretti chiede di coinvolgere l’opposizione. Tiepida la reazione della Meloni: «Dialogo, ma non a scatola chiusa»

C’è una legge di bilancio da fare, con la pandemia sullo sfondo. Al governo, quindi, i compiti da fare non mancano. In entrambi i casi, però, esita a coinvolgere i partiti di opposizione. Eppure gli inviti a fare diversamente non sono mancati. Alla richiesta rivolta all’esecutivo dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di collaborare con l’opposizione nella gestione dell’emergenza sanitaria, ne è seguita un’altra. Questa volta è stato il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, a invitare il governo a coinvolgere Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia nella stesura della legge di bilancio, accogliendo la proposta del vice presidente di FI, Antonio Tajani, lanciata su Twitter. «Non bastano appelli formali di Palazzo Chigi. Serve sostanza: bilancio da scrivere insieme con doppio relatore», questo il messaggio dell’esponente forzista. Immediata la replica di Zingaretti: «Credo che sia una buona proposta, da valutare e accogliere coinvolgendo tutte le opposizioni. Su questa sfida è bene che tutti abbiano opportunità di cimentarsi, nella differenza dei ruoli, ma per il bene dell’Italia». Tiepida, invece, la reazione da parte di Lega e Fratelli d’Italia: diffidenti, le due forze politiche aspettano segnali concreti di collaborazione da parte del governo sulla manovra. «Non è ancora arrivata in Parlamento, il dibattito è strozzato. Se metteranno la fiducia, non potremo determinare nulla», ha osservato in conferenza stampa la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, alla quale comunque non mancano le idee, tra cui un pacchetto per le imprese che rischiano di chiudere, che non sono poche, con l’Iva al 50%, i contributi sul lavoro dimezzati e taglio dell’Irap. E ancora: un intervento sui costi fissi – mutui, Tari, affitti, utenze – e l’allargamento dei ristori previsti dai dpcm a tutte le attività che hanno registrato una contrazione degli affari superiore al 33%, abbandonando la «logica dei bonus», perché «deve contare il tipo di perdita, non di attività». «La “supercapigruppo” o “bicameralina” evocata per sedersi finalmente a un tavolo? La capigruppo c’è già. Mentre la cabina di regia permanente in Parlamento che avevo proposto si è riunita due volte…Fico può convocarci quanto vuole, ma il problema è di volontà del governo», ha concluso Meloni.


Politica dialogo, manovra

Appunti dalla sala verde

Posted on 10 Dicembre 201810 Dicembre 2018 by Ufficiostampa

di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

Oggi i sindacati sono stati ascoltati dal Governo a proposito della legge di bilancio e così abbiamo avuto modo di esporre a Conte quelle che dal nostro punto di vista sono le luci e le ombre della manovra gialloblu. Inutile negarlo, nel complesso l’Ugl apprezza l’impianto economico e politico che ne è alla base. L’Italia si è fatta, inaspettatamente nonostante i tanti segnali che preannunciavano il cambiamento, capofila in Europa di una nuova visione, che vuole archiviare gli anni dell’austerity neoliberista per dar vita ad un nuovo corso, che metta in primo piano le esigenze del popolo. Un cambiamento radicale, ma pacifico, che ha permesso di voltare pagina senza dover passare per le forche caudine delle proteste di piazza. Perché, non dimentichiamolo, gli italiani, prima del 4 marzo, erano esasperati forse ancor più dei cugini francesi che in questi giorni indossano i gilet gialli. Certo, per risollevare le sorti di un Paese male amministrato da anni, occorre fare molto. La manovra è solo un primo passo, tra l’altro ostacolato dalla pesante eredità del passato in termini di debito, che limita fortemente le possibilità di azione, specie considerando i vincoli europei. Quello che abbiamo chiesto al governo, pur consapevoli dei limiti di bilancio ed apprezzando le misure già contenute nella manovra, è di spingere di più sull’acceleratore degli investimenti, necessari allo sviluppo del Paese. All’Italia, infatti, servirebbe un vero e proprio “Piano Marshall”, che comprenda anche opere di messa in sicurezza, dalle scuole al rischio idrogeologico, non solo tramite l’intervento diretto dello Stato, ma anche mediante una revisione dei fattori di natura legale e burocratica. Senza dimenticare l’attuazione dell’articolo 46 della Costituzione, nostra storica richiesta che speriamo stavolta sia ascoltata. Apprezziamo le misure di portata sociale, dall’introduzione di un reddito di cittadinanza basato sulle politiche attive per il lavoro e non meramente assistenzialista, per ridurre il drammatico impatto della povertà, al superamento della legge Fornero tramite l’introduzione di quota 100, una riforma necessaria per garantire il turn-over generazionale, consentire il riposo ai lavoratori ormai anziani e permettere ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. Una riforma inimmaginabile solo pochi mesi fa, quando l’unica prospettiva era quella di un innalzamento costante dell’età pensionabile a danno sia dei più giovani che dei più anziani. Positiva anche l’istituzione di un fondo per i risparmiatori danneggiati dalle banche e la riduzione dei costi della politica. Nel complesso una buona manovra, così come è apprezzabile l’impegno di Conte di avviare un tavolo di incontri strutturali e periodici fra governo e parti sociali. Finalmente, la “ sala verde ” di Palazzo Chigi, luogo simbolo del confronto, è stata riaperta.


Editoriale dialogo, Governo, manovra, sindacati

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