di Augusto Ghinelli Segretario Confederale dell’Ugl

Augusto Ghinelli, segretario confederale UglQuesta mattina ho partecipato al Convegno “Big Data e Privacy”. Gli autorevoli relatori si sono confrontati in tre sessioni tematiche: “La nuova economia fondata sui dati” – Relatori Giulio Tremonti e Franco Bernabè; “Dal profilo dei consumatori al profilo dei cittadini” – Relatori Ilvo Diamanti ed Enrico Giovannini; “Le tre grandi sfide: Open Data, Genomica, intelligenza artificiale” – Relatori Stefano Ceri e Diego Piacentini.
Dal dibattito sono emerse tutte le problematiche che, adesso e in futuro, sono e saranno generate dalle interconnessioni a livello globale dei dati personali sul web, conducendo inesorabilmente verso un pericoloso e incontrollabile decadimento della privacy. Questo significherà anche una profonda metamorfosi dei rapporti a tutti i livelli, da quelli personali a quelli commerciali, fino ad arrivare a influenzare la geopolitica attraverso l’uso dei dati sensibili da parte delle numerose Intelligence, governative e non solo.
Consegnare semplicemente i nostri dati, per aprire un conto in banca, per ottenere una casella di posta elettronica o più semplicemente per la tessera del supermercato, comporta, nostro malgrado, entrare inconsapevolmente nel mondo del “Grande Occhio”: I nostri dati personali saranno “venduti” ad altre agenzie di marketing interessate, che a loro volta li rivenderanno ancora. In poche parole, diventeremo, all’interno di questo immenso sistema mediatico, un preciso algoritmo, al quale è gradita o meno una certa tipologia di prodotti e servizi, per non parlare dello stato di salute che comporta l’acquisto di determinati medicinali o delle tendenze sessuali.
Il problema, se vogliamo chiamarlo così, ormai è talmente esteso e capillare che anche gli stessi Paesi più evoluti non riescono a garantire la propria integrità dagli attacchi di hacker i quali, spesso, conducono ad attriti politici internazionali. Paradossalmente, i Paesi meno evoluti e che utilizzano meno tecnologia sono più protetti, e i loro cittadini più tutelati nella privacy. Ovviamente, non possiamo fermare lo sviluppo tecnologico, che è alla base del progresso della civiltà, ma dobbiamo anche stare attenti che questo non comporti, nel prossimo futuro, il completo controllo e predominio delle macchine sull’uomo.