Questa mattina nella sede confederale dell’Ugl, in via delle Botteghe Oscure a Roma, è stato realizzato un’interessante dibattito sul tema della “Crisi dell’Europa e del ruolo del partenariato”.

Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, Stefano Cetica, consigliere al Cese in rappresentranza dell’Ugl e Maria Rosaria Pugliese, Dirigente confederale dell’Ugl e responsabile Fondi Strutturali hanno arricchito il dibattito illustrando, ai dirigenti Ugl presenti in sala, tutte le novità legate ai Fondi Ue e al futuro e alla strategia UE 2030 – 2050.

Nello specifico, Cetica ha inaugurato il dibattito analizzando i punti salienti del progetto di parere presentato a Bruxelles in merito alle ‘Nuove misure per una governante e un’attuazione orientate allo sviluppo: valutazione dei fondi strutturali e d’investimento europei e relative raccomandazioni”.

Per il Cese vi è la necessità di una governance europea coordinata e orientata allo sviluppo e l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un’Europa rinnovata, forte e pacifica.

Il Comitato sostiene con forza la partecipazione democratica e il coinvolgimento della cittadinanza. Occorre garantire a tutti i livelli la partecipazione dei partner economici e sociali e delle organizzazioni non governative. Il Cese sostiene l’elaborazione di un codice di condotta europeo sul partenariato, inteso a fornire agli Stati membri un quadro relativo al partenariato nella pianificazione e nell’attuazione e, sottolinea che bisogna superare la regolamentazione del partenariato precisando i requisiti minimi che le autorità degli Stati membri dovranno soddisfare per non incorrere in sanzioni. Il Cese raccomanda che gli Stati membri siano tenuti a istituire efficaci sistemi di finanziamento intesi a sviluppare le capacità dei partner e invita con insistenza la Commissione a predisporre un sistema di finanziamento che contribuisca al lavoro delle reti europee di Ong. Occorre, quindi, rafforzare il coordinamento anche attraverso una nuova forma organizzativa della governance.

Per il Cese – come hanno precisato i relatori del dibattito di oggi – l’obiettivo di un’applicazione coerente del principio di partenariato è quello di promuovere la partecipazione dei soggetti interessati alla pianificazione dei soggetti interessati alla pianificazione e alla realizzazione di investimenti finanziati con fondi europei. Ciò rafforza l’impegno collettivo per gli investimenti, estende il coinvolgimento di competenze, rende più efficace l’esecuzione dei progetti, accresce la trasparenza e contribuisce a prevenire frodi ed abusi.

Focalizzando l’attenzione su questi punti (sul buon uso dei fondi europei, rispettando le scadenze e restando al passo con la programmazione per rispondere alle esigenze dell’Europa e, in particolare, dell’Italia) la Pugliese ha chiesto al Governo ‘maggiore attenzione su tale tematica precisando che in questo ambito è indispensabile il confronto con i sindacati”.

Stefano Cetica, in rappresentanza della Ugl a Bruxelles, già attraverso La Metasociale aveva espresso piena soddisfazione per l’approvazione di questo parere che focalizza l’attenzione su obiettivi ed azioni comuni utili per il rilancio dell’Europa.

Si tratta di un parere importante che  – precisa il consigliere Cetica – in qualche modo smonta i cardini dell’attuale impostazione politica ed economica europea criticando apertamente le politiche di austerità imposta anche ai paesi con un forte debito pubblico da Bruxelles”.

“Si chiedono strumenti di gestione e di decisione più democratici ed il  coinvolgimento delle parti sociali nonché l’individuazione di parametri di valutazione diversi dal PIL come da sempre chiede anche l’UGL. Considerato che questi pareri vengono elaborati nell’ambito di assemblee e gruppi di lavoro nei quali sono presenti istanze politiche ed interessi economici a volte molto distanti tra di loro, ritengo che le indicazioni emerse – a partire dal rafforzamento del piano Junker – rappresenti un buon punto di sintesi ed una indicazione forte per un cambiamento radicale delle politiche europee”.