Oggi si celebra la giornata internazionale della donna e del lavoro femminile. La Confederazione, in occasione di questo importante anniversario, come ogni anno ha organizzato un evento nazionale per approfondire lo stato attuale della situazione femminile dal punto di vista occupazionale, sociale ed economico. Nella comunicazione dedicata all’iniziativa abbiamo voluto sottolineare che quella odierna non è una “festa”. Non perché non sia lecito trascorrere momenti conviviali, ma per non ridurre l’8 marzo ad uno sterile appuntamento consumistico che duri lo spazio di una giornata, fino allo sfiorire della mimosa di rito. Le donne meritano ben altro e non solo nella giornata di oggi. Meritano un’attenzione costante perché anche in un Paese moderno come il nostro, ed i dati lo certificano, continuano ad essere penalizzate. A non avere le stesse opportunità e possibilità di crescita umana, professionale ed economica dell’altra “metà del cielo”. I motivi sono noti: le donne sono ostacolate innanzitutto dalla difficoltà di conciliare lavoro e vita privata. Ancora oggi, troppo spesso, si richiede loro di compiere una scelta fra l’uno e l’altra. Occorre fare in modo di svincolare le donne dall’obbligo di dover compiere questa scelta impossibile, “lose-lose”, ovvero perdente in entrambi i casi. Puntando, ad esempio, su forme di organizzazione del lavoro al passo coi tempi – si pensi allo smart working – che consentono di bilanciare efficacemente le esigenze professionali e personali a vantaggio anche delle aziende, che possono in questo modo avvalersi appieno della professionalità dei dipendenti – donne, ma anche uomini – disinnescando, grazie alle nuove tecnologie, meccanismi antichi e ormai obsoleti che considerano unicamente la permanenza fisica in ufficio, particolarmente gravosa per le donne che come ben noto hanno maggiori carichi di cura, come parametro di efficienza. Una parola anche sullo sciopero indetto da alcune sigle proprio nella giornata di oggi. Il sindacato nella sua azione di difesa dei diritti dei lavoratori ha nello sciopero un momento culmine, in alcuni casi fondamentale per la risoluzione di controversie altrimenti insanabili. Occorre quindi averne il massimo rispetto. Anche non svilendone il senso. Non è la prima volta in cui alcune organizzazioni decidono di indirne uno proprio in occasione della giornata internazionale dedicata alle donne. Esistono molte forme e molti modi, come quello da noi scelto ad esempio, per svolgere attività di sensibilizzazione su una questione importante come quella femminile. Sarebbe forse più opportuno evitare di mettere in difficoltà, specie nella giornata a loro dedicata, proprio le donne di cui sopra, quelle che con fatica riescono a mettere insieme lavoro e famiglia, magari prendendo in corsa l’ultimo autobus verso casa.