“Diamo un calcio alla violenza” è l’iniziativa organizzata dall’Ugl, a scopo benefico, che si svolgerà domani a Latina dalle ore 10″

discriminazioni

Secondo i dati diffusi dall’Istat sono 6 milioni e 788mila le donne che hanno subìto violenza fisica o sessuale. Tre anni fa, a Ginevra, nel corso della 20° Sessione ordinaria del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite, l’Onu aveva già ammonito l’Italia. I ritardi più gravi sul fronte della prevenzione, della protezione delle vittime e della punizione dei colpevoli. Praticamente i tre pilastri della Convenzione di Istanbul. Fu Rashida Manjoo, ex commissario parlamentare della Commissione sulla parità di genere in Sud Africa e relatrice speciale Onu contro la violenza sulle donne, a chiedere che l’Italia si impegnasse di più per eliminare “gli atteggiamenti stereotipati circa i ruoli e le responsabilità delle donne e degli uomini nella famiglia, nella società e nell’ambiente di lavoro”.

A distanza di tre anni, nonostante la norma del 2013 e la ratifica della Convenzione di Istanbul, mancano risultati concreti. Le storie parlano più di qualsiasi dato e rendono l’idea di quanto sia cambiato negli ultimi trentacinque anni. Proprio il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere, un altro femminicidio è stato consumato a Perugia. La vittima è Raffaella Presta, avvocato di 43 anni, è stata colpita al termine di una lite. Il marito, 40, Francesco Rosi si è poi consegnato alle forze dell’ordine. In casa al momento dell’omicidio ci sarebbe stato anche il figlio di sei anni. L’Ugl continua a tenere alta l’attenzione su questo tema. Non solo oggi ma ogni giorno al fianco di chi ha bisogno. Il segretario confederale dell’Ugl, Ornella Petillo, ha partecipato il 25 novembre scorso al convegno organizzato dalla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, dal titolo “La ripresa è donna”. Durante il suo intervento la  sindacalista ha precisato che è necessario “creare una rete uniforme di associazioni e di strutture di prevenzione e assistenza, nella quale le parti sociali hanno e possono avere un ruolo chiave, è essenziale per combattere la violenza”.

Per questo l’Ugl ha avviato da tempo preziose collaborazioni con centri specializzati per l’apertura di sportelli antiviolenza e antistalking attraverso le proprie reti territoriali, coniugando la lotta alla violenza con la promozione di interventi a favore dell’occupazione femminile. “La presidente Boldrini – sottolinea la sindacalista – a Montecitorio ha voluto dedicare questa giornata importante alla correlazione inscindibile tra contrasto alla violenza di genere, occupazione femminile e ripresa. Accogliamo con gratitudine il messaggio istituzionale che viene dato al Paese, soprattutto in mancanza di una autorità preposta per le pari opportunità, di un riferimento che ‘raccolga’ e monitori le azioni messe in campo. L’Ugl sta chiedendo da tempo l’istituzione del ministero delle Pari opportunità, riferimento essenziale per coniugare le esigenze che sorgono in tema di differenziale salariale di genere, di conciliazione tra tempi di vita, cura familiare e tempi del lavoro, di povertà femminile, di educazione alla civiltà e al rispetto, temi tutti strettamente correlati con la lotta alla violenza sulle donne”. Per la sindacalista “il Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, adottato dal Governo italiano previsto dalle legge 119/2013 per introdurre misure di prevenzione e di assistenza a livello territoriale e dare attuazione concreta ai principi contenuti nella Convenzione di Istanbul, può rappresentare uno strumento di lotta ad un fenomeno ignobile solo se la sua applicazione avverrà in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale e solo se le risorse a disposizione saranno efficacemente impiegate a sostegno della rete di Centri Antiviolenza che oggi, nonostante una forte carenza di mezzi, ha contribuito a colmare le lacune istituzionali”. “Diamo un calcio alla violenza” è, invece, il torneo di calcetto organizzato dall’Ugl e previsto per domani, dalle ore 10, presso il centro Agorà Fitness di Latina. Tutti in campo, a scopo benefico, e per la tutela di donne e bambine vittime di violenze e umiliazioni inaccettabili.