Le ultime rilevazioni dell’Istat mostrano un lieve aumento congiunturale del fatturato dell’industria a novembre (+0,1%, di cui +0,1% sul mercato interno e variazione nulla su quello estero) recuperando alla flessione di mezzo punto registrata alla fine del mese precedente, rimanendo però in un contesto di sostanziale stabilità a livello trimestrale. Nella nota di commento ai dati l’Istat spiega però che un contributo ampiamente positivo è giunto «dalle vendite di prodotti energetici, al netto dei quali si registra, negli ultimi tre mesi, un calo congiunturale dello 0,3%». Nel novembre, infatti, il fatturato derivante dalle vendite di beni di consumo è sceso dell’1% (-1,5% per quelli durevoli e -0,8% per quelli non durevoli) e quello legato ai beni intermedi dell’1%, mentre è in crescita il fatturato legato ai beni strumentali, dell’1,9%. Nell’arco del trimestre, invece, l’Istituto ha registrato un aumento dello 0,3% per i beni di consumo (+1,2% per quelli durevoli e +0,2% per quelli non durevoli), un -0,8% per i beni strumentali, un -0,5% per quelli intermedi e un +5,2% per l’energia. Decisamente più positiva la dinamica tendenziale: rispetto novembre del 2017 il fatturato dell’industria è aumento dello 0,6%, mentre nel periodo gennaio-novembre sul medesimo arco di tempo di un anno prima il progresso è stato di 3,3 punti percentuali. Per quanto riguarda invece gli ordinativi, l’Istat segnala una diminuzione congiunturale dello 0,2% e un calo più consistente su base trimestrale, -1,2%. L’indice grezzo degli ordinativi segna un calo tendenziale del 2,0%, sintesi di una marcata diminuzione, del 4,4%, per il mercato interno e di un incremento dell’1,4% per il mercato estero.