Presidi unitari per Ugl Telecomunicazioni e Slc Cgil in piazza Montecitorio in concomitanza con la discussione alla Camera dei Deputati dell’emendamento 7bis al ddl Appalti, per chiedere al Parlamento di non fare marcia indietro sul testo che introduce per legge le clausole sociali nei cambi di appalti per i servizi di call center, consentendo che il rapporto di lavoro continui con l’appaltatore subentrante e salvaguardando sia i posti di lavoro che i trattamenti economici previsti.
“La nostra Organizzazione – spiega Fabrizio Tosini, segretario generale dell’Ugl Telecomunicazioni – ha deciso di aderire a questa importante iniziativa perché è una giusta causa: occorre unità tra le sigle sindacali quando si tratta di difendere i diritti dei lavoratori dei call center, che gli imprenditori del settore vorrebbero cancellare, attraverso una garanzia che tuteli il loro posto di lavoro al verificarsi di un cambio di appalto”.
“Ecco – aggiunge Tosini – perché l’Ugl Telecomunicazioni dice con convinzione ‘sì’ all’emendamento 7bis sulle clausole sociali, affinché in un mercato del lavoro libero vi sia il rispetto delle regole e del diritto costituzionale e, soprattutto, del lavoro e dei lavoratori. Si tratta infatti di una norma essenziale come deterrente alle gare al massimo ribasso e alle delocalizzazioni selvagge nel settore dei call center che, fino ad oggi, hanno fortemente danneggiato i lavoratori, e per la quale il nostro sindacato si è sempre battuto con fermezza”.
Intanto, le difficoltà del comparto continuano a riversarsi su lavoratrici e lavoratori: Ugl Tlc e Slc Cgil hanno chiesto con urgenza al ministero del Lavoro un incontro di verifica della situazione del call center 3G dopo che l’azienda ha iniziato ad inviare lettere di licenziamento. La decisione arriva dopo il mancato accordo sulla riduzione dei posti di lavoro che l’Ugl Tlc non ha accettato di firmare perché “contraria a qualsiasi tipo di accordo che parli di licenziamenti” ha spiegato Tosini. “A fronte dei 232 licenziamenti proposti – spiega il sindacalista -, l’azienda ha infatti avanzato una proposta di riduzione a 125, offrendo 6 mesi di buonuscita per chi ne farà richiesta entro cinque giorni. Così, si apre uno scenario che il sindacato ha cercato di scongiurare in tutti i modi proponendo diverse soluzioni, come ad esempio l’utilizzo della cig, anche in considerazione della positiva disponibilità manifestata sia dalla Regione Abruzzo sia dalla Regione Molise”.
“A seguito del mancato accordo – prosegue Tosini – l’azienda sta procedendo all’invio delle lettere di licenziamento. Al momento non è chiaro il criterio adottato. Al fine di verificare la possibilità di evitare che questa vicenda arrivi definitivamente ad un punto di non ritorno, vanificando qualsiasi tentativo di composizione non traumatica, riteniamo di grande utilità valutare la possibilità di un’ultima mediazione, prima che la vertenza si trasferisca nelle aule giudiziarie per impugnare gli atti unilaterali dell’azienda”.

Presidi unitari per Ugl Telecomunicazioni e Slc Cgil  in concomitanza con la discussione alla Camera dei Deputati dell’emendamento 7bis al ddl Appalti

Presidio unitario oUgl Telecomunicazioni e Slc Cgil in concomitanza con la discussione alla Camera dei Deputati dell’emendamento 7bis al ddl Appalti

Un percorso unitario, dunque, per Ugl Tlc e Slc Cgil che dalle singole vertenze approda alla questione nazionale della clausola sociale nei cambi di appalti, sulla quale si chiede al Parlamento di non abbandonare la giusta direzione intrapresa.